Martedì 23 Aprile 2024

Napoli, rider aggredito e rapinato: condanna a 10 anni a due giovani neo maggiorenni

Riconosciute tutte le aggravanti, tra cui quella di aver agito con crudeltà. La difesa: "Pena troppo severa, non c'è rieducazione. Ci appelleremo".

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Napoli, 8 luglio 2021 - Condanna a 10 anni di reclusione ai due 'leader' del gruppo di giovanissimi che la notte tra l'1 e il 2 gennaio 2021, in via Calata Capodichino, aggredirono un rider che stava effettuando una consegna per rubargli lo scooter. Un'azione messa a segno con altri complici minorenni e attraverso l'uso di un'arma.  M.S. e V.Z., difesi rispettivamente dagli avvocati Diego Abate e Giovanna Cacciapuoti, sono stati ritenuti colpevoli di tutti i reati contestati tra cui la rapina al rider, diventata virale sui social attraverso un video, e anche di un altro colpo analogo messo a segno sempre a mano armata a Casoria, in provincia di Napoli, qualche ora prima di quello al rider. Un delitto contestato diverso tempo dopo i fatti di Napoli. 

Le aggravanti: aver agito con crudeltà

Agli imputati sono state riconosciute tutte le aggravanti contestate, anche quella di avere agito attraverso sevizie e con crudeltà. La condanna del giudice ha compreso un risarcimento danni in favore del rider Giovanni Lanciato, costituitosi in giudizio nell'udienza dello scorso 1 luglio. Al termine della sua requisitoria, il sostituto procuratore di Napoli Nord aveva chiesto undici anni di reclusione per i due imputati. "Rispettiamo la condanna inflitta anche se la riteniamo particolarmente severa", ha  commentato l'avvocato difensore Cacciapuoti. "Si tratta di ragazzi giovanissimi - sottolinea - da poco maggiorenni, e la severità adottata, a nostro parere, rischia di rendere meno efficace la funzione rieducativa della pena che è massima quando opera su soggetti giovani. Una permanenza eccessiva in carcere - evidenzia il legale - può mettere a rischio lo sviluppo della personalità che è ancora 'in fierì', con il conseguente risultato di degradarli e desocializzarli. Confidiamo in una riforma in appello". 

Azione da 'Arancia meccanica'

La giudice del  Tribunale di Napoli Paola Brunese, a giugno, nel rigettare la richiesta di scarcerazione, a proposito dell'aggressione, che era stata filmata, aveva parlato di una rapina compiuta "non per bisogno o per soldi", ma solo per usare violenza "in un'azione da arancia meccanica" e di un atteggiamento "ozioso" dei ragazzi, una vita condotta "senza neanche il minimo rispetto delle regole comuni".