Qualità della vita: Napoli scivola in 98esima posizione

Anche Salerno perde otto posizioni è 97esima, mentre sale Benevento, 82ma nella classifica del Sole 24 Ore

Napoli, 12 dicembre 2022 - Scende la città di Napoli nella classifica generale della 33esima edizione dell'indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore: oggi è 98esima sulle 107 province italiane, avendo perso  rispetto a un anno fa, ben otto posizioni.  Tra gli indicatori peggiori l'alta densità abitativa (ultima in classifcia), la criminalità per le rapine,  ma Napoli penultima in Italia anche per qualità della vita delle donne:  quasi fanalino di coda, superata solo da Vibo Valentia e prima in Italia per imprese che fanno e-commerce. Bene anche gli affari e il lavoro (12esima).

Classifica qualità vita 2022: Bologna prima, Firenze terza, Milano ottava. Gli indicatori

Gli altri indicatori della classifica: "Cultura e Tempo libero" (68esima), "Ambiente e servizi"  (81esima), "Ricchezza e consumi" (92ma), "Giustizia e sicurezza" (104ma) e "Demografia e società" (106ma).

Stesso scivolone per Salerno (-8) che è 97esima, ma la città campana più in basso nella classifica resta comunque Caserta, che è 99/a, salendo di una posizione rispetto al 2021. Mentre al posto migliore c'è Benevento che sale di quattro posti ed è 82/a, davanti ad Avellino che rimonta di nove posizioni e si fissa al posto 84. 

Napoli vista dalla collina del Vomero
Napoli vista dalla collina del Vomero

Il sud si riscatta per numero di laureate

Napoli penultima in Italia per qualità della vita delle donne:  quasi fanalino di coda, superata solo da Vibo Valentia. Se la provincia di Monza Brianza è quella in cui i parametri assegnano la migliore qualità della vita alle donne, il livello d'istruzione del genere femminile riscatta il Mezzogiorno. Gli indicatori dei divari di genere seguiti dal Sole 24 Ore sono la percentuale di laureate e la competenza numerica misurata nei test Invalsi in terza media. La competenza numerica vede ancora agli ultimi posti le province siciliane e calabresi (ma anche Napoli, ferma al 102 posto su 107).

"Al contrario - si legge nel rapporto del quotidiano economico - il numero delle laureate nel corso del 2021 segna il riscatto per il Mezzogiorno, con Benevento, Avellino e Caltanissetta sul podio, e l'intera "top ten" dominata dal Sud Italia. Buone performance per il Meridione anche nelle imprese femminili".

Le buone notizie per la Campania arrivano, dunque, da Benevento e Avellino sul fronte delle donne e dell'università: il capoluogo del Sannio è infatti al primo posto in Italia per il numero di laureate, 5,1 su 1.000 abitanti, davanti a quello irpino, dove le laureate sono 5 su mille abitanti. Ma per quanto riguarda la qualità della vita al femminile Benevento ripiomba al 79/o in Italia, mentre Avellino all'81/o. E su questo fronte Napoli è in totale crollo con il penultimo posto nella penisola, davanti solo a Vibo Valentia. 

Napoli fanalino di coda tra le città metropolitane

Tra le Città metropolitane, Napoli è quella in cui si registra il dato più  basso secondo il rapporto del Sole 24 Ore pubblicato oggi. Milano, che nel 2021 era in seconda posizione, resta nella top ten, ma scende all'ottavo posto, mentre Roma scivola al 31 (-18 posizioni); Cagliari sale di due posizioni (18 posto), Genova è al 27 posto (perde solo una posizione), Torino al 40 (-12 posizioni). Sul fondo, dunque, il capoluogo campano (98 posto, in discesa di otto posizioni) e Palermo (88 posto, + 7 posizioni). 

Martusciello: "Napoli sgovernata dalla sinistra"

Il sindaco di Napoli, Manfredi al centro delle critiche. "I napoletani sanno benissimo che la sinistra li ha sgovernati per 37 degli ultimi 50 anni. E' ora che Manfredi prenda atto del suo fallimento". A dirlo, Fulvio Martusciello, eurodeputato e coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, commentando la classifica del Sole 24 Ore.

La ricetta secondo il numero uno azzurro in Campania, "un miglioramento della qualità della  vita per il capoluogo campano passa attraverso una riorganizzazione radicale della macchina comunale, attraverso la riforma delle partecipate, attraverso la riorganizzazione del sistema di riscossione tributi; tutti obiettivi previsti nel Patto per Napoli, stipulato con il governo Draghi, che il sindaco Manfredi si è rivelato incapace di realizzare". "La minaccia più grande per il futuro della città, non è  tanto l'autonomia differenziata, sulla quale Forza Italia vigilerà affinchè  il Sud non sia penalizzato - conclude Martusciello - ma l'incapacità della classe politica della sinistra di cui Manfredi è un campione".