Mercoledì 24 Aprile 2024

Professore ucciso a coltellate nel cortile della scuola, spunta l'ipotesi del debito

Il collaboratore domestico respinge le accuse. L'omicidio commesso all'uscita degli studenti. La preside della Marino Guarano di Melito scrive alle famiglie. Lunedì l'autopsia

Napoli, 30 settembre 2022 - Ucciso per soldi. Ci sarebbero dissidi di natura economica, legati a un debito, dietro l'omicidio di Marcello Toscano, il professero 64enne trovato senza vita la sera di martedì 27 settembre in un cespuglio del cortile della scuola media "Marino Guarano" di Melito di Napoli, dove insegnava dove prestava servizio come insegnante di sostegno.  Sarebbe questa la pista più accreditata a cui lavorano gli investigatori dopo il fermo per omicidio volontario del collaboratore scolastico dell'istituto Giuseppe Porcelli, 54 anni.

Porcelli ora si trova in carcere, è  prevista probabilmente domani l'udienza di convalida del provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Napoli Nord (sostituto procuratore Fabio Sozio). L'esame autoptico sul corpo della vittima, secondo le informazioni che stanno circolando in queste ore, si dovrebbe tenere lunedì.

Il movente economico

I carabinieri e la Procura sono al lavoro per cercare di delineare tutti gli aspetti della triste vicenda, soprattutto quelli  inerenti il movente, che potrebbe essere di carattere economico, forse legato a un debito contratto dal collaboratore scolastico con il professore: notizie ancora tutte da confermare parlano di un prestito che il 54enne avrebbe chiesto e ottenuto dalla vittima per aprire un'attività commerciale. Le indagini hanno escluso tensioni tra i due sorte nell'ambito scolastico, questioni sentimentali o legate al ruolo politico svolto dal docente, in passato più volte consigliere comunale a Mugnano. 

Le tracce di sangue sui vestiti 

Ad incastrare Porcelli, che agli investigatori non ha reso dichiarazioni di colpevolezza, sono state delle tracce ematiche su alcuni suoi vestiti scoperti dai carabinieri durante una perquisizione. Inoltre i sistemi di videosorveglianza della zona circostante la scuola, avrebbero immortalato i suoi spostamenti - ritenuti sospetti - quel giorno.

Colpito ripetutamente con  un coltello

Toscano è stato colpito ripetutamente con un oggetto dotato di lama e punta. Di lui non si erano avute più notizie a partire dalle 16,30 dello scorso 27 settembre. A ritrovarlo, nella serata di quello stesso giorno, in un cespuglio che si trova nelle immediate adiacenze di una casupola, all'interno del perimetro della scuola media "Marino Guarano", sono stati i carabinieri che avevano già avviato le ricerche. I militari sono stati chiamati dalla figlia che ha notato la sua auto parcheggiata all'esterno dell'istituto. Poi il macrabro e sconvolgente ritrovamento. 

Il ricordo del collega 

Nella tarda serata di ieri, un caro amico della vittima, anch'egli professore , attraverso un post pubblicato su Facebook ha ricordato la figura del collega e la sua dedizione al lavoro: "Marcello era votato al rapporto umano fatto di ascolto e accoglienza verso il disagio sociale laddove si raccolgono valori reali e di riconoscimento per la figura del professore", scrive sul social Raffaele Virgilio. "Chi ci darà la sua risata che si diffondeva nei corridoi?", si domanda l'amico e collega di Toscano, "I suoi abbracci? Ho sempre scorto il sorriso sul volto di Marcello anche nei momenti apparentemente bui, e sarà così anche ora, mentre in televisione parlano di lui lo immagino in quella risata che lo ha sempre contraddistinto, così come lo immagino nel suo stupore per la violenza che gli è stata riservata". 

La lettera della preside agli studenti, a genitori e al personale 

"Ci ritroviamo tutti ad affrontare sia il dolore per la perdita del nostro amato collega e professore Marcello, che la preoccupazione per i nostri figli, per il nostro quartiere e il loro futuro. In questi momenti di precarietà è legittimo sentire vacillare le nostre certezze, ma non lasciamo che la violenza ci faccia perdere fiducia nelle istituzioni". È quanto scrive, in una lettera indirizzata agi studenti, ai genitori, al personale scolastico la dirigente scolastica della scuola "Marino Guarano" di Melito di Napoli, Marina Riccio; lettera che è stata poi rilanciata anche sui social. 

"Noi siamo educatori, e come tali continueremo a svolgere il nostro lavoro, ad accompagnare i nostri ragazzi sulla strada della legalità e a condannare qualsiasi forma di violenza. Come Preside, posso garantire che faremo in modo di migliorare i sistemi di vigilanza e sicurezza, ma so bene che non basteranno telecamere o allarmi a placare completamente i timori di noi tutti", aggiunge la dirigente.

"La violenza è purtroppo una presenza dei nostri tempi ma non dobbiamo mai stancarci nel ribadire che è una strada da non percorrere. Voglio perciò invitare tutti - la nostra scuola, le famiglie, gli enti pubblici, la nostra comunità e il nostro quartiere - a lavorare insieme per creare- conclude - una rete di valori sociali per far crescere i nostri ragazzi e insegnare loro e a noi adulti, ad avere il coraggio di credere nella legalità e ad avere fiducia nel lavoro delle istituzioni".