Pompei, piantagione di marijuana nel parco archeologico: scoperta coi droni/VIDEO

Ignoti entravano attraverso un cunicolo: trovate 18 mila piante, irrigate con le acque del Sarno, pari a 9 tonnellate. Il direttore: "Ne faremo un'area verde aperta al pubblico"

Pompei marijuana nel parco archeologico

Pompei marijuana nel parco archeologico

Napoli, 8 luglio - Una piantagione di marijuana composta da 18 mila piante scoperta, anche grazie ai droni, in un'area di proprietà del Parco Archeologico di Pompei. I 'coltivatori' entravano nell'area attraverso un cunicolo nel muro di cinta di un edificio borbonico. I carabinieri della stazione di Pompei hanno sequestrato una piantagione di marijuana impiantata da ignoti in un fondo demaniale acquisito dal parco archeologico di Pompei. I militari, durante un servizio di controllo del territorio, hanno scoperto 18mila piante in un'area di duemila metri quadrati ricadente tra l'ex polverificio borbonico di Scafati e il centro commerciale La Cartiera di Pompei. 

Ricognizione con i droni

Sequestrate 9 tonnellate di marijuana oltre a materiale per la coltivazione e il confezionamento. La piantagione è stata scoperta anche grazio all'uso di droni. Dalle prime indagini emerge che ignoti si sarebbero illecitamente impossessati del terreno, impiantandovi una coltivazione illecita nascosta da una fitta vegetazione selvatica e accessibile esclusivamente mediante un cunicolo ricavato nel muro di cinta dell'edificio di origine borbonica. 

Impianto di irrigazione prelevando l'acqua dal Sarno

In uso anche un sistema di irrigazione che sfruttava la risorsa idrica direttamente dal vicino fiume Sarno. "Da oltre un anno - comunica il parco archeologico di Pompei - si sta procedendo a bonificare l'intero complesso monumentale dai rifiuti che gli anni di abbandono avevano portato a trasformare in vera e propria discarica abusiva. Con il completamento della bonifica dei rifiuti si è avviata anche la bonifica della vegetazione infestante per liberare l'area e avviare il cantiere di recupero e restauro che consentirà la riapertura al pubblico di 5 ettari del parco storico". 

Il direttore del Parco archeologico: "Riqualificheremo l'area verde e la restituiremo alla comunità"

"Ringraziamo le forze dell'ordine per l'eccellente lavoro effettuato contro queste operazioni criminali - commenta il direttore generale del parco di Pompei Gabriel Zuchtriegel -. L'intervento dei carabinieri è di fondamentale sostegno ai progetti di sviluppo che il parco sta portando avanti per la riqualificazione di tutta l'area. Proprio in questi giorni è stata avviata una procedura per affidare importanti lavori di riqualificazione del verde, finalizzati alla riapertura al pubblico di parte del complesso come parco. L'impegno del parco archeologico di Pompei è quello di trasformare quanto finora è stato sfruttato in maniera illegittima in un bene di tutti e restituire alla comunità e alle famiglie un grande spazio verde urbano, pubblico e accessibile".