Ordigno esplosivo a Napoli, paura a Ponticelli. Ruotolo: "Bisogna disarmare la città"

Il fatto è accaduto vicino all'ospedale del Mare, la bomba ha danneggiato una piccola costruzione. Indagini aperte: forse una reazione della camorra al blitz contro i Moccia

Una pattuglia dei carabinieri in caserma

Una pattuglia dei carabinieri in caserma

Napoli, 21 aprile 2022 – È esploso nel cuore della notte l’ordigno che ha fatto tremare Ponticelli. Prima il boato, poi le sirene hanno svegliato i residenti della zona, spaventati dalla deflagrazione. È successo in intorno alle 00.30 a Napoli. “Non è escluso l'ennesimo messaggio intimidatorio nell'ambito di una guerra tra i clan di camorra. Proprio nei mesi scorsi furono fatte esplodere diverse bombe durante la faida tra i gruppi criminali che si contendono i territori", dice il senatore Vincenzo Presutto, esponente del Movimento 5 Stelle.

"Da anni - continua - intervengo rispetto al tema della criminalità e della sicurezza a Napoli Est, i numerosi episodi di violenza continuano a coinvolgere la zona generando un clima di paura, incertezza e grande preoccupazione tra la popolazione residente. Non bisogna poi inoltre dimenticare che, fenomeni criminali di grande rilievo e complessità, come la camorra, si riversano in un problema grave di ordine sociale".

Cosa è successo: i fatti

Il fatto è avvenuto in via Luca Pacioli, nel quartiere Ponticelli, non lontano dall'Ospedale del Mare. L'esplosione ha lievemente danneggiato una piccola costruzione in muratura, posta a protezione di cavi elettrici, sotto un cavalcavia. Non si sono registrati altri danni né feriti. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Ponticelli, che indagano sull'accaduto.

Potrebbe essere stato un segnale di avvertimento legato alla camorra, soprattutto ieri, la giornata che ha messo in subbuglio il mondo dei clan Napoletani: prima con il blitz che ha portato all’arresto di 57 persone legate al Clan Moccia - tra cui una dozzina di imprenditori, nomi noti nel Napoletano - e poi con il grido di allarme lanciato da 28 parlamentari napoletani contro le infiltrazioni sempre più capillari nel mondo della politica. Indagini in corso. 

Ruotolo: “Bisogna disarmare la città”

“L'esplosione a Ponticelli dell'ennesimo ordigno, dopo un periodo di tranquillità, ci racconta che è ripresa la guerra tra i clan”. A lanciare l’allarme è il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto), tra i 28 firmatari della lettera aperta in cui i politici napoletani hanno acceso i riflettori sui legami tra camorra e istituzioni. "C'è una comprensibile sfiducia e paura tra i cittadini, svegliati nel cuore della notte dalla deflagrazione della bomba, ma oggi più che mai c'è la consapevolezza che nulla interromperà il cammino avviato, in questi mesi, e i passi in avanti fatti nella lotta alla camorra".

"Nei quartieri della zona orientale di Napoli – sottolinea Ruotolo – non siamo all'anno zero. Anche con l'azione del ‘Comitato di liberazione dalla camorra Area Est di Napoli’, sono stati posti all'attenzione del Governo e del prefetto di Napoli una serie di priorità, come più presenza quotidiana delle forze dell'ordine sul territorio, l'attivazione delle telecamere di videosorveglianza e una serie di richieste che se da un lato puntano a reprimere e rispondere all'emergenza criminale, dall'altro puntano alla prevenzione e al recupero. Ribadiamo che c'è bisogno di un impegno straordinario del Governo per disarmare la città e mettere in sicurezza i territori".

"È necessario pertanto al più presto un concreto intervento sinergico con il governo e un impegno a contrasto della criminalità, come sottolineato nella mia recente interrogazione, indirizzata al presidente del Consiglio Draghi, al ministro dello Sviluppo economico Giorgetti e al ministro della Transizione ecologica Cingolani", dice Vincenzo Presutto (M5S).