Omicidio Ponticelli, tavolo sulla sicurezza convocato d'urgenza in Prefettura

Nella zona orientale di Napoli è in atto una guerra di camorra, a chiedere aiuto alle forze dell'ordine le associazioni del territorio. Due giorni fa è stato ucciso il figlio illegittimo di un potente boss

Carabinieri sul luogo dell'omicidio

Carabinieri sul luogo dell'omicidio

Napoli, 8 ottobre 2021 – L'escalation di episodi criminali avvenuti nelle ultime settimane a Ponticelli, con l'esplosione di bombe e l'omicidio in strada, solo due giorni fa, del nipote di un boss di camorra, è stata al centro di una riunione di coordinamento delle forze di polizia nelle prefettura di Napoli. È stato raccolto, così, l’appello lanciato dalle associazioni anticamorra del territorio, che chiedono un intervento urgente del Governo per fermare la guerra tra clan in atto a Ponticelli, e non solo. Riesplode la guerra di camorra. Spari tra la gente, sei morti in 48 ore

Gli ultimi fatti di sangue

Due giorni fa il 23enne Carmine D'Onofrio è stato ucciso con sette colpi di pistola sparati a sangue freddo. Il ragazzo era incensurato, ma nipote di un boss della camorra e figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, a sua volta fratello dell'ergastolano Antonio De Luca Bossa, elemento di vertice dell'omonimo clan di camorra del quartiere Ponticelli. Quest'ultimo, detto 'Tonino 'o sicco', è ritenuto dagli inquirenti uno dei criminali più pericolosi della camorra partenopea. Il clan da poco più di un anno, secondo gli inquirenti, ha guadagnato posizioni nello scacchiere malavitoso di Napoli est.

Il giovane stava rincasando e si trovava in strada in via Luigi Crisconio, verso le 2, insieme alla compagna incinta, quando è stato raggiungo da numerosi colpi d'arma da fuoco. Trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Villa Betania, è morto per le ferite riportate. Sul luogo dell'agguato i carabinieri hanno recuperato sette i bossoli calibro 45.

La posizione della Prefettura

In merito ai fatti registrati nel quartiere orientale del capoluogo partenopeo "si è preso atto - comunica la prefettura in una nota - del rilevante impegno delle forze dell'ordine", oltre che sul piano investigativo, anche "in funzione di prevenzione generale e di controllo del territorio". La prefettura ricorda anche "l'intensa attività di vigilanza" svolta e le "frequenti operazioni coordinate in modalità Alto Impatto".