Giovedì 25 Aprile 2024

Omicidio del “sindaco pescatore”: 9 indagati, tra cui il colonnello Cagnazzo

Nella lista anche l'ex carabinieri e l'ex gestore del cinema. Svolta nelle indagini. Il primo cittadino di Pollica, nel Salernitano, sarebbe stato ucciso perché "voleva denunciare un giro droga"

Angelo Vassallo, il "sindaco pescatore" di Pollica (Salerno)

Angelo Vassallo, il "sindaco pescatore" di Pollica (Salerno)

Salerno, 28 luglio 2022 - A un passo dalla verità sull'omicidio del sindaco pescatore, così era conosciuto Angelo Vassallo primo cittadino di Pollica, nel Salernitano, che non si era piegato alla camorra.  Le indagini della Procura di di Salerno a 12 anni dal delitto arrivano a una svolta: questa mattina i carabinieri del Ros hanno svolto perquisizioni nei confronti di 9 persone.

Omicidio e associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga: sono i reati su cui indagano i carabinieri di Roma e quelli di Salerno su delega dei magistrati coordinati dal procuratore Giuseppe Borelli. L'ipotesi investigativa è che Vassallo sia stato ucciso perchè voleva svelare un traffico di droga che gravitava attorno al porto turistico di Acciaroli di cui era venuto a conoscenza. 

Il porto di Acciaroli, a Pollica (Salerno)
Il porto di Acciaroli, a Pollica (Salerno)

Tra gli indagati il colonnello dei carabinieri, l'ex carabiniere, l'ex gestore del cinema 

Il colonnello dei carabinieri, Fabio Cagnazzo, all'epoca dei fatti in servizio a Castello di Cisterna e in vacanza ad Acciaroli, è tra i 9 indagati dalla procura di Salerno per l'omicidio di Angelo Vassallo. Secondo quanto si apprende è stata perquisita la sua abitazione a Frosinone. Cagnazzo era già stato indagato in passato, ma poi la sua posizione era stata archiviata come richiesto dagli stessi pm salernitani.

L'ufficiale ha acquisito dei video delle telecamere di sorveglianza del porto cilentano poche ore dopo il delitto, circostanza che l'ufficiale ha sempre giustificato con l'esigenza di salvaguardare le immagini, ma che in questa fase viene considerata come un elemento nei suoi confronti. Proprio Cagnazzo era stato tra i primi ad arrivare sul luogo del delitto. Indagato anche l'ex carabiniere Lazzaro Cioffi, di recente condannato in primo grado per i suoi rapporti con i trafficanti di droga del Parco Verde di Caivano, il cui nome era già trapelato come legato all'indagine salernitana. 

C'è anche l'ex gestore del cinema di Pollica, nel salernitano, l'imprenditore Giuseppe Cipriano, tra gli indagati. A lui gli inquirenti sarebbero arrivati nel corso dell'audizione del boss Romolo Ridosso, appartenente al clan dei Loreto-Ridosso di Scafati (Salerno), ora collaboratore di giustizia.

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Il delitto nel 2010

Vassallo venne ucciso a colpi di arma da fuoco la notte del 5 settembre 2010, ad Acciaroli, una frazione di Pollica, mentre rincasava a bordo della sua auto. Lo hanno ucciso con sette colpi di pistola calibro 9x21 che lo hanno raggiunto al torace e alla base del collo. I colpi mortali, sembra siano stati esplosi da un’unica arma. Il killer non avrebbe sparato “a bruciapelo” ma mirato al cuore e agli organi vitali, sparando da una distanza ravvicinata.  Il sindaco pescatore è stato colpito in punti vitali, segno che la mano assassina doveva essere di un tiratore esperto. 

Angelo Vassallo
Angelo Vassallo

I depistaggi

Le indagini vertono anche sui depistaggi che per tutti questi anni hanno impedito di fare luce sull'assassinio. Le nuove indagini, spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli, riguardano anche "lo svolgimento e le reali finalità" di una serie di attività investigative messe in atto subito dopo il delitto, e senza delega da parte della competente Procura salernitana, "che ebbero quale effetto quello di indirizzare le investigazioni nei confronti di soggetti risultati poi del tutto estranei all'omicidio". 

Dieci anni di attività investigative 

D'altro canto, aggiunge Borrelli, il decreto di perquisizione si basa su "una parte degli elementi raccolti in più di un decennio di attività investigative svolte dalla procura di Salerno fin dall'indomani del delitto. Indagini che hanno beneficiato, peraltro, di un proficuo collegamento investigativo con la Direzione distrettuale antimafia di Napoli".

Un collegamento che ha consentito di utilizzare i risultati di attività tecniche svolte dalla Dda napoletana nell'ambito di altre inchieste. Il procuratore della Repubblica di Salerno precisa che le ultime ipotesi investigative sono "suscettibili di ulteriore verifica nel corso del procedimento, anche alla luce delle complessive acquisizioni probatorie, tuttora coperte da segreto investigativo". 

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