Omicidio Ercolano, funerali di Tullio e Giuseppe. Dolore e lacrime: "Vogliamo giustizia"

Commozione e rabbia per Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, i due giovani uccisi ad Ercolano. Fuori dalla chiesa gli amici hanno affisso uno striscione per ricordarli

Il dolore dei parenti durante i funerali di Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella

Il dolore dei parenti durante i funerali di Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella

Napoli, 4 novembre 2021 - Sono arrivate alla chiesa di San Ciro a Portici (Napoli) accolte dagli applausi le bare di Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, i due giovani uccisi nella notte tra il 28 e il 29 ottobre a Ercolano. Grande commozione nella città alle porte di Napoli nella quale risiedevano Giuseppe e Tullio, i due ragazzi uccisi dai colpi di pistola esplosi da Vincenzo Palumbo, 53enne autotrasportatore che li aveva scambiati per ladri e nei confronti del quale è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per duplice omicidio volontario. Il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, tra i primi ad arrivare all’apertura della camera ardente ha proclamato il lutto cittadino nella giornata di oggi. Per l’ultimo saluto ai due giovani all'esterno in piazza si sono radunati gruppi di persone, amici e conoscenti. I funerali sono celebrati dall'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia. Giovani uccisi a Ercolano, la moglie di Palumbo: "Chiedo perdono alle famiglie"

Don Mimmo ai genitori di Tullio e Giuseppe “Comprendo il vostro dolore, al vostra rabbia”

"Mamma Rosaria e mamma Imma, papà Oreste e papà Sandro, non posso restituire Tullio e Giuseppe al vostro abbraccio, ma posso solo accostarmi alle vostre famiglie e provare a vivere con voi questo dolore", ha monsignor Domenico Battaglia, rivolgendosi ai genitori Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro nell'omelia pronunciata durante i funerali. "Comprendo la vostra rabbia, la vostra disperazione, il vostro urlo di ingiustizia e di impotenza- ha aggiunto monsignor Battaglia - sono con voi, siamo con voi. Come comunità non vi lasceremo mai soli ma vi saremo accanto. È una promessa che facciamo dinanzi a Tullio e a Giuseppe e dinanzi a Dio che oggi li accoglie nella sua casa". Il pensiero anche agli amici dei due giovani a cui don Mimmo ha chiesto di non scegliere la strada del rancore ma "di stare dalla parte della vita. Comprendo - queste le parole dell'arcivescovo - la vostra incredulità nutrita dal dolore e dalla rabbia, avete appreso brutalmente della morte violenta dei vostri amici e sapete bene che questa vicenda rimarrà indelebile nella vostra memoria. Potrà sembrare assurdo, ma vi auguro che proprio questo dolore possa aiutarvi nella ricerca di nuovi significati, quasi come un ultimo regalo, un'eredità che i vostri amici oggi vi lasciano. Vi prego ragazzi, la loro morte non deve essere inutile. Avete due strade di fronte a voi da imboccare: nutrirvi del rancore o seminare nei vostri cuori, nei cuori dei vostri amici e di quelli delle vostre famiglie i semi di una speranza e di un'armonia”

Il sindaco di Portici: “11 colpi di arma da fuoco sono uno scenario di guerra”

"È un giorno di dolore che viviamo affianco alle famiglie e agli amici di Tullio e Giuseppe, un'intera comunità oggi ha deciso fortemente di stringersi attorno alle famiglie e a questo dolore. Saremo al loro fianco e interamente protesi ad avere giustizia" ha detto il primo cittadino Cuomo, ai giornalisti davanti alla chiesa. "La nostra richiesta di giustizia non è una richiesta di rabbia - ha sottolineato il sindaco - ma è una richiesta serena di chi pensa che uno Stato di diritto debba garantire giustizia alle vittime innocenti con pene certe e severe, proporzionate ai reati che vengono commessi. Solo con una serena ricerca di giustizia noi costruiamo una coesione sociale nelle nostre comunità. Questi omicidi, questi delitti, queste cose brutte disgregano alle fondamenta la coesione sociale, la minano. Da padre nessuno può pensare che un figlio esca la sera e vada in uno scenario di guerra, perché 11 colpi di arma da fuoco sono uno scenario di guerra, non uno scenario di un centro urbano. Queste cose le vediamo nei film di guerra e non dovrebbero mai appartenerci, purtroppo ci è successo. Condividiamo questa tragedia nel dolore e continuiamo a condividerla nella ricerca di verità e giustizia, nella speranza che le famiglie di Tullio e Giuseppe sappiano cercare momenti di amore con cui sconfiggere questo dolore e queste ferite immense".

L’autopsia: uccisi da un colpo alla testa

Raggiunti ciascuno da una ogiva alla testa: uno morto sul colpo, l'altro dopo qualche minuto. È l’esito delle autopsie sulle salme di Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, i due studenti di Portici uccisi a colpi di pistola da Vincenzo Palumbo. Agli accertamenti hanno preso parte il medico legale nominato dalla Procura di Napoli, la dottoressa Anna Gargiulo e i due consulenti nominati dai legali delle parti offese, l'avvocato Gennaro Bartolino, per la famiglia Fusella, e l'avvocato Maurizio Capozzo per la famiglia Pagliaro.