Napoli, traffico di opere d’arte: oltre 450mila sequestri nel 2020

L’anno scorso le forze dell’ordine di Napoli hanno fermato vendite illecite di beni artistici per milioni di euro: diminuiti anche i furti di oggetti e sculture, resta alta la contraffazione

Carabinieri alle prese con opere d'arte

Carabinieri alle prese con opere d'arte

Napoli, 13 maggio 2021 – Un bilancio che fa riflettere, ma che certifica anche l’ottimo lavoro svolto dalle forze dell’ordine sul territorio di Napoli e della Campania. Sono stati resi noti i risultati dell’attività di recupero dei beni artistici e culturali sottratti alla criminalità, alla contraffazione e al mercato nero nel 2020: ben 466.241 i beni recuperati lo scorso anno dai Carabinieri, con la maggior parte delle opere che riguarda il settore antiquariale, archivistico e librario (458.040 unità totali). A seguire i beni di carattere scultoreo (7.299), e per concludere i reperti archeologici e numismatici provenienti da scavi clandestini (769).

Contraffazione diffusa

Per quanto attiene agli oggetti contraffatti, invece, sono state 238 le opere sequestrate: falsi di arte antica e contemporanea che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali più di un milione di euro. Buone notizie, che si aggiungono a un generale decremento delle attività illecite sul territorio campano: si è registrato un 16% in meno dei furti in genere, confermato da un decremento del 27% anche degli oggetti trafugati.

Gli sforzi degli agenti

Il contrasto alle attività illecite è stato costante in tutto il 2020, nonostante la pandemia da Covid-19, grazie al continuo monitoraggio dei siti internet specializzati nella vendita di opere d’arte e al controllo dei traffici illeciti e delle transazioni sospette. Nel corso dell'anno sono stati recuperati e restituiti dalle forze dell’ordine di Napoli numerosi beni di elevatissimo valore storico-artistico: di particolare rilievo, fra le opere recuperate, da segnalare l'intero patrimonio facente parte dei Monasteri delle Clarisse.