Napoli, 5 maggio 2021 – Continuano le polemiche sulla chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Dopo le proteste dei lavoratori dell’azienda, che nei giorni scorsi hanno manifestato per difendere i propri diritti, oggi sono scese in piazza Dante anche le maggiori sigle sindacali di Napoli e Campania: per l'occasione è stata inaugurata una panchina blu, simbolo della lotta per i diritti dei lavoratori.
Un messaggio al Governo
"Va mandato anche oggi un segnale forte al Governo e ai lavoratori che continuano a combattere per difendere il loro lavoro. Whirlpool deve continuare a produrre lavatrici in via Argine. Altre soluzioni non ce ne sono e non ne vogliamo ipotizzare. Il Governo riporti l'azienda al tavolo di confronto per dare risposte serie e chiare", ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, presente al ritrovo di Piazza Dante. A fargli eco il segretario generale Fiom Cgil Campania, Massimiliano Guglielmi: “Continueremo le nostre azioni di lotta fino a quando istituzioni e azienda non faranno rispettare gli accordi: sottrarre lavoro a decine di famiglie è una forma di discriminazione, Napoli non molla".
L'appoggio di de Magistris
In piazza anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha voluto esprimere vicinanza ai lavoratori: "Continueremo a lottare e a chiedere al Governo di prendere impegni ben precisi per la tutela dei lavoratori della Whirlpool. Per ora non abbiamo visto nulla di concreto, ma Napoli non si gira dall'altra, siamo sempre in prima linea".
La panchina blu
Come gesto simbolico, oggi in piazza Dante è anche stata inaugurata una panchina blu: "E' il colore delle nostre tute, l'unico in cui ci riconosciamo. La panchina è per tutti quelli che rischiano di perdere il lavoro e che lo cercano", ha dichiarato Italia Orofino, operaia della Whirpool.
Una settimana di proteste
Negli ultimi giorni i lavoratori della Whirlpool sono scesi in piazza più volte per sensibilizzare il Governo sulla loro situazione: il 1° maggio, Festa dei Lavoratori, hanno manifestato di fronte allo stabilimento; il giorno prima, invece, gli operai avevano addirittura bloccato il raccordo autostradale all’altezza della fabbrica.