Mercoledì 24 Aprile 2024

Maltratta la moglie e le uccide i cani: arrestato nel Napoletano

A Castellammare di Stabia un 37enne pregiudicato, per eccessiva gelosia impediva alla moglie di avere una normale vita sociale. Per lui arresti domiciliari e braccialetto elettronico

Immagine di repertorio

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Napoli, 4 maggio 2021 - Impediva alla moglie con minacce, maltrattamenti e continue aggressioni di vivere una normale vita sociale. Per questo motivo gli agenti di polizia del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, con l'applicazione del braccialetto elettronico, emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura nei confronti di un uomo.

Sotto l'effetto di sostanze stupefacenti spesso l’arrestato ha anche aggredito e minacciato la moglie, anche davanti ai figli piccoli, vittima di una gelosia che sfociava troppe volte in inaudita violenza, tanto da arrivare in un'occasione ad uccidere i due cani della donna, colpevoli solo - secondo l'uomo - di avere 'incarnato il diavolo'. 

In custodia presso la casa della madre

Il 37enne raggiunto dal provvedimento è già gravato di precedenti di polizia per resistenza a pubblico ufficiale, rissa, lesioni e cessione di droga: è accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni personali aggravate e uccisione di animali. L'uomo, dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso la casa della madre. 

Le indagini condotte dagli agenti sono partite dopo l'ennesima violenta lite familiare ed hanno permesso di accertare una serie di condotte vessatorie nei confronti della moglie, insultata quotidianamente con frasi ingiuriose. Durante le aggressioni, per le quali il 37enne usava anche oggetti presenti in casa, la donna veniva minacciata anche di morte.

L'uomo poi costringeva la moglie anche a subire atti sessuali contro la sua volontà, approfittando della difficoltà della donna ad opporsi, sia a causa dell'aggressività del marito, sia per evitare che ai fatti potessero assistere i figli minori che dormivano nella stessa stanza della coppia.