Napoli Giustizia, Mattarella: “Vigilare per prevenire malcostume toghe”

Il presidente della Repubblica è intervenuto questa mattina alla Cerimonia di inaugurazione delle sede della Scuola Superiore della Magistratura a Napoli

Napoli, 15 maggio 2023 - "La magistratura ha dimostrato, anche recentemente, di essere capace di agire - con determinazione e senza timidezza - nei confronti dei magistrati ritenuti responsabili di gravi reati nell'esercizio delle funzioni. Va doverosamente ricordato quanto sarebbe preferibile prevenire ogni forma di malcostume interno, attraverso un più attento esercizio dei compiti di vigilanza, evitando grave discredito che potrebbe ricadere sull'Ordine giudiziario e far dubitare dell'integrale espletamento dei doveri d'istituto". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella questa mattina alla Cerimonia di inaugurazione delle sede della Scuola Superiore della Magistratura a Napoli.

"É indispensabile – ha aggiunto – che il processo, sia civile che penale, divenga strumento più agile e moderno per perseguire adeguatamente gli obiettivi per i quali è predisposto. Occorre che Governo e Parlamento, Magistratura e avvocatura, si impegnino per conseguire questo risultato".

"L'essenza dell'indipendenza della Magistratura" è "patrimonio irrinunziabile dello Stato di diritto e della nostra democrazia costituzionale" - ha rimarcato Mattarella.

"Riprendendo uno spunto proposto dal Presidente Lattanzi, vorrei sottolineare come le sentenze siano pronunciate 'in nome del popolo italiano' non perché i magistrati siano chiamati a rispondere di fronte ad esso delle decisioni assunte ma perché la giustizia va resa solo in base alla legge e al diritto, nazionale, europeo e sovranazionale, risultato delle espressioni di sovranità popolare tramite l'esercizio della funzione legislativa” – ha sottolineato il Presidente della Repubblica.

Mattarella ha ricordato una pronuncia della Corte di cassazione a Sezioni Unite nella quale ha ribadito che “La funzione assolta dalla giurisprudenza è di natura "dichiarativa", giacché riferita ad una preesistente disposizione di legge, della quale è volta a riconoscere l'esistenza e l'effettiva portata, con esclusione di qualunque efficacia direttamente creativa. Nel quadro degli equilibri costituzionali i giudici sono appunto "soggetti soltanto alla legge". Il che realizza l'unico collegamento possibile, in uno Stato di diritto, tra il giudice, non elettivo né politicamente responsabile, e la sovranità popolare, di cui la legge, opera di parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili, è l'espressione prima".