Martedì 23 Aprile 2024

Napoli, frode al Fisco di 20 milioni di euro: arrestato ex finanziere

L’ex Fiamma Gialla era “consulente” di un’organizzazione di imprenditori e commercialisti accusata di evadere il fisco grazie a fatture inesistenti e società fittizie e li informava nel caso di indagini

(Foto di repertorio)

(Foto di repertorio)

Napoli, 11 maggio 2021 - Frodi fiscali ai danni dell’erario per un valore di 20 milioni di euro. Con questa accusa sono finite in manette nove persone, tre in carcere e altre sei ai domiciliari. L’indagine della Procura di Napoli ha smantellato un’organizzazione criminale formata da imprenditori e commercialisti e un ex finanziere in congedo, “specializzata”, secondo gli inquirenti, in evasione fiscale.

Gli arresti

Le persone arrestate dalle Fiamme Gialle e finite in carcere su ordine del Tribunale di Napoli sono l’ex finanziere L.C., di 58 anni, il commercialista C.S., di 65 anni, e il ragioniere fiscalista A.C., di 49 anni. Disposti invece i domiciliari per gli altri commercialisti indagati: D.S., figlio del commercialista incarcerato, M.Z., F.A. R. e gli imprenditori S.M, G.D.I. e R.P.

Le indagini

L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Caserta e dal personale dell’Agenzia delle Dogane di Napoli. Una verifica sul pagamento dell’Iva nei confronti di una società operante nel commercio di prodotti elettronici ha fatto scattare ulteriori accertamenti che hanno fatto emergere il sistema di frode fiscale.

In pratica, secondo l’accusa, gli appartenenti all’organizzazione emettevano ed annotavano fatture per operazioni inesistenti. Utilizzavano alcune società fittizie (le cosiddette società cartiere) senza struttura organizzativa e produttiva con l’unico fine di detrarre l’Iva sugli acquisti. Gli accertamenti, infine, avrebbero portato alla luce il ricorso a indebite compensazioni di imposta attraverso l’utilizzo di crediti in realtà inesistenti.

Il sequestro e il ruolo dell’ex finanziere

Al termine delle indagini della Guardia di Finanza è stato disposto il sequestro di beni e somme riconducibili agli indagati per 20 milioni di euro, il valore stimato della presunta evasione fiscale.

Fondamentale per l’organizzazione era il ruolo dell’ex finanziere L.C., che ricopriva il ruolo di vero e proprio “consulente” per le aziende per evadere il fisco ed aveva anche il compito di informare su eventuali controlli o informazioni riservate della Guardia di Finanza.