
Un impianto di un'industria farmaceutica
Roma, 9 giugno 2025 – Il Polo agroalimentare e quello farmaceutico di Napoli si confermano come motori della crescita dell’export meridionale. Secondo l’ultimo report di Intesa Sanpaolo sui distretti industriali, il 2024 non ha ripetuto la performance brillante dell’anno precedente ma ha registrato una crescita moderata e disomogenea. I distretti tradizionali del Mezzogiorno hanno totalizzato quasi 9,9 miliardi di esportazioni a valori correnti, segnando un +0,4% sull’anno precedente, a fronte di un +0,9% medio nazionale.
Dopo un primo trimestre in calo (-2,2%), i due trimestri centrali hanno registrato rimbalzi rispettivamente del +3,6% e del +4%, mentre il quarto trimestre ha segnato nuovamente una flessione (-3,2%).
- I sei poli tecnologici del Mezzogiorno hanno totalizzato 9,2 miliardi di euro di esportazioni, segnando un +8,9% rispetto al 2023 (a fronte del +10,9% della media nazionale dei poli tecnologici).
- Il Polo farmaceutico di Napoli fa da traino con un brillante +19,8%, attestandosi a 7,1 miliardi di euro, grazie anche ai massicci investimenti di un’azienda leader del territorio.
- Al contrario, l’aerospaziale della Campania soffre un calo del -5,8% (a quota 698 milioni).
L'andamento dell'export
Questo andamento riflette da un lato una domanda internazionale ancora debole e le sfide legate alla lenta ripresa dei consumi delle famiglie, il cui reddito disponibile è stato eroso dall’inflazione del biennio 2022-23, dall’altro la capacità di reazione delle filiere di specializzazione tipiche del territorio di fronte a uno scenario caratterizzato da forte incertezza e volatilità.
Complessivamente, le esportazioni del Mezzogiorno hanno beneficiato della resilienza dei comparti agro-alimentare e farmaceutico, capaci di attenuare l’impatto della contrazione subita dalle altre filiere di specializzazione territoriale, penalizzate dalla debolezza della domanda di beni durevoli e semidurevoli.
Le ricette per il rilancio
“I distretti industriali del Mezzogiorno stanno mostrando una tenuta che, pur in un contesto macroeconomico non semplice, rappresenta un segnale importante di vitalità economica. L’andamento registrato in diverse aree e in determinate filiere conferma che le imprese del Sud sono in grado di reagire alle sfide, puntando su qualità, specializzazione e capacità di innovare - commenta Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo - Il nostro impegno è sostenere le aziende meridionali nei loro piani di crescita e di investimento per migliorare la propria competitività su nuovi mercati e per governare i processi di transizione ambientale e digitale”.