Napoli: evasione e contrabbando di carburante, sequestrati beni per 18 milioni

La Guardia di Finanza ha scovato una fitta e complessa rete di società che operavano tra l’Italia e la Spagna, con base nel napoletano, al fine di non pagare l’Iva sul gasolio

Guardia di Finanza

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Napoli, 11 giugno 2021 – Una rete di contrabbando di gasolio e fatture false che coinvolgeva diverse società tra Napoli, la Spagna e altre città italiane. La Guardia di Finanza partenopea ha scoperto un complesso giro di truffe che miravano al commercio di carburante eludendo completamente il fisco. Per questo, le Fiamme Gialle hanno sequestrato beni del valore complessivo di oltre 18 milioni di euro nei confronti di quattro aziende e relativi amministratori.

Un meccanismo complesso

Una rete davvero intricata, quella che avrebbero messo in atto i presunti colpevoli: il meccanismo fraudolento consisteva nell'importare carburante via mare dalla Spagna, tramite una società di capitali di Malta ma con sedi anche a Napoli e Catania. Il materiale veniva poi stoccato in 'sospensione d'imposta' nei pressi di un deposito sulla costa napoletana.

Da qui il carburante veniva ceduto solo sulla carta, e quindi senza versare accisa ed Iva, ad un altro deposito fiscale situato in Calabria e fatto risultare venduto a società prive di qualunque struttura organizzativa, le quali poi cedevano il prodotto con l'emissione di fatture false a depositi commerciali campani. Questi ultimi erano quindi di fatto gli unici utilizzatori del carburante di contrabbando che non lasciava mai Napoli.

I provvedimenti

Al momento, in questa fase delle indagini, sono stati sequestrati conti correnti, denaro contante, preziosi e gioielli, autovetture ed immobili, pari all'Iva evasa sulle fatture false contabilizzate e dichiarate al fisco, nei confronti dei rappresentati legali di molteplici società, indagati a loro volta per frode fiscale.