Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli, detenuto morto al Cardarelli. Garante Campania: "Pm gli aveva negato la comunità"

La famiglia di Antoni Alferi è stata avvertita del decesso tre giorni dopo, la Procura ha aperto un'inchiesta per chiarire le cause della morte

Polizia penitenziaria

Polizia penitenziaria

Napoli, 12 ottobre 2021 - Sarà la magistratura a fare luce su eventuali omissioni o responsabilità e sulle cause della morte di Antonio Alfieri, un detenuto tossicodipendente deceduto venerdì scorso all’ospedale Cardarelli di Napoli. A renderlo noto è il “Garante delle persone private della libertà personale” della Campania, Samuele Ciambriello, che oggi ha ricevuto nel suo ufficio il legale Luca Mottola, l'avvocato della famiglia di Alfieri. Al centro della contesa legale c’è il ritardo con cui la famiglia è stata avvertita della morte di Alfieri, la notizia è infatti arrivata solo tre giorni dopo il tragico evento.

Secondo il racconto reso da Mottola al garante, lo scorso venerdì – l’8 ottobre, giorno del decesso dell’uomo ricoverato – il legale ha effettuato la prenotazione del colloquio con il detenuto e lunedì, una volta recatosi al carcere, gli è stato comunicato il decesso del cliente. Appena uscito dal carcere ha poi appreso che anche i familiari del detenuto erano stati appena avvisati dai carabinieri della perdita del loro congiunto. “Ancora una volta - sottolinea Ciambriello - a morire è un tossicodipendente, al quale il Serd di Poggioreale aveva trovato una comunità fuori Regione, a Taranto, ma il Magistrato competente aveva rigettato per due volte l'istanza di arresti domiciliari”.

La magistratura ha aperto un’inchiesta per fare luce sul decesso

Il Garante ha scritto alla direzione del carcere di Poggioreale per avere chiarimenti sul decesso: non si sa, infatti, se Alfieri – che è stato trasportato d’urgenza in ospedale – sia morto per cause naturali o per altri motivi. Intanto la Procura ha aperto un fascicolo. "La Magistratura – spiega Samuele Ciambriello - ha aperto un'inchiesta per conoscere le cause del decesso e se ci sono state omissioni o responsabilità. Nei prossimi giorni ci sarà l'autopsia. Continuo a ripetere, senza essere attaccato dai soliti qualunquisti e forcaioli, che un tossicodipendente detenuto, un malato psichico, non dovrebbe stare in carcere, ma dovrebbe evitarlo, usufruendo delle misure alternative. Ma si sa, la politica, la maggioranza dei cittadini e una buona parte della Magistratura considerano il carcere una risposta semplice, di sicurezza, a bisogni complessi". Napoli, rissa all’ospedale Cardarelli: muore un paziente, 13 persone indagate Ciambriello fa sapere di aver scritto "alla Direzione del carcere e alla Direzione sanitaria di Poggioreale chiedendo chiarimenti circa le condizioni psicofisiche prima del giorno del decesso, se il detenuto è deceduto di morte naturale, se è morto nel tragitto verso l'ospedale Cardarelli o una volta arrivato lì e le motivazioni per le quali era stato tradotto d'urgenza all'ospedale. Inoltre, alla Direzione del carcere ho richiesto il perché i familiari siano stati avvisati del tragico evento solo nella giornata di ieri, 11 ottobre". Santa Maria Capua Vetere, il racconto choc dell'ex detenuto sulla sedia a rotelle