Napoli, De Luca tra gli indagati su inchiesta "ecoballe" e differenziata

La Procura di Napoli ha prorogato le indagini che riguardano politici della giunta campana e funzionari di partecipate per lo smaltimento dei rifiuti: l'ipotesi di reato è omissione atti di ufficio

Vincenzo De Luca

Vincenzo De Luca

Napoli, 19 maggio 2021 - Ci sarebbe anche il nome di Vincenzo De Luca tra le persone indagate dalla Procura di Napoli nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dei rifiuti in Campania. A riportare la notizia, alcuni organi di stampa. Il presidente della Regione, tuttavia, non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia, ha chiarito il suo avvocato Andrea Castaldo.

I magistrati vogliono far luce sulla gestione delle “ecoballe” e sulla raccolta differenziata e ipotizzano nei confronti della Regione il reato di omissione di atti di ufficio per il mancato smaltimento delle balle di plastica non riciclabile e per non aver commissariato gli enti che non rispettavano gli standard imposti dall’Unione europea nel trattamento dei rifiuti.

La proroga nelle indagini

L’inchiesta risale ad alcuni anni fa, ma proprio in questi giorni gli inquirenti hanno chiesto una proroga delle indagini, di cui si stanno occupando i Carabinieri. E, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, tra gli indagati si sarebbe aggiunto anche il nome di Vincenzo De Luca. Inizialmente, nel registro degli indagati erano state iscritte 23 persone, passate adesso a 26.

Tra loro, il vice di De Luca, Fulvio Bonavitacola, l’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Raffaele Del Giudice, e funzionari delle aziende partecipate Asia (azienda integrata nel territorio del Comune di Napoli che effettua i servizi di igiene ambientale) e Sapna (società che si occupa della gestione integrata dei rifiuti nella provincia di Napoli).