Napoli, bomba esplosa in un negozio: catena umana di solidarietà ai Colli Aminei

Un centinaio per dire no alle intimidazioni e alle bombe della camorra. Manifestanti al fianco di Bianca Pinelli, la titolare del punto Vaillant devastato lunedì sera: "Non so perché mi abbiano colpita"

Napoli, bomba contro negozio: catena umana di solidarietà ai Colli Aminei

Napoli, bomba contro negozio: catena umana di solidarietà ai Colli Aminei

Un centinaio di manifestanti sono scesi per strada, stamattina viale Colle Aminei era pieno di napoletani decisi a dimostrare la propria vicinanza all'imprenditrice Bianca Pinelli, entrata nel mirino della camorra. Alle 11.30, una scia di affetto e solidarietà. I cittadini hanno formato una lunghissima catena umana, in segno di protesta contro le angherie della criminalità organizzata. C'erano associazioni, istituzioni e semplici cittadini al fianco della donna, che l'altra sera si è visto mandare in fumo il suo negozio.

I fatti risalgono a lunedì 19 aprile. Alle 21:30, un ordigno ha devastato un negozio di caldaie, sirtuato al civico 171 di viale Colli Aminei, a Napoli. Il boato è stato molto forte. L'ordigno, su cui stanno indagando le forze dell'ordine, non ha provocato feriti, ma ha riacceso i fari sui tentativi di intimidazione dei piccoli imprenditori da parte della camorra. I cittadini, le associazioni, la municipalità e la Confederazione nazionale delll'artigianato, di cui Bianca Pinelli è vicepresidente per la Campania, hanno risposto con l'iniziativa: "Per amore della città, liberi dalla paura".

Bianca Pinelli: "Non so il perché"

"Questa reazione - spiega Bianca Pinelli - mi dà forza e mi spinge ancora di più a sapere di essere nel giusto, questa vicinanza mi fa capire che la maggior parte di questa città si sveglia al mattino per lavorare e dare un futuro migliore a Napoli. So che gli inquirenti stanno lavorando intensamente, a me spiace non poter dare loro spiegazioni, perché non ho avuto richieste: se le avessi avute mi sarei preparata, invece non ho assicurazione, né telecamere, un minimo di sentore mi avrebbe fatto stare in allerta. C’è in me tanta rabbia anche perché non so il motivo, mi sono scavata dentro io e lo hanno fatto i miei collaboratori per capire se c'è stato un passo falso, ma non ne vengo a capo. E questo aumenta la sensazione di sentirsi inerme".

Bianca Pinelli spiega che fa questo lavoro "da 25 anni ma non ho mai subito nulla". E prosegue: "Ora ricominceremo, ho una responsabilità enorme verso la mia famiglia e i miei dipendenti. Io abito qui ai colli Aminei, abbiamo sentito il botto e pensavamo fosse stata una bombola di gas. Eravamo tornati a casa da poco dal lavoro, appena sentito il boato siamo venuti a vedere. Per me era impensabile, 'bomba' era una parola che non esisteva che apparteneva ai film di una volta".

"Questa iniziativa - spiega Giuseppe Oliviero, presidente di Cna Campania Nord - è il prosieguo delle iniziative della Confederazione Cna a sostegno di quanti in questo momento difficile sono alle prese non solo con la peggiore crisi dal dopoguerra ad oggi, ma anche con un disagio sociale che crea le condizioni per aggressioni inaccettabili e contro le quali sosterremo sempre l'unica scelta possibile: stare dalla parte della legalità e delle imprese sane".

Ivo Poggiani: "La comunità ha risposto"

In piazza anche Ivo Poggiani, presidente della Municipalità: "Una bella iniziativa - spiega - una catena umana in protezione del quartiere. Dovevamo rispondere e la comunità ha risposto in maniera coesa con tanta gente comune, associazioni, scout, ma anche molta presenza istituzionale. Molti anche tra commercianti e piccoli imprenditori, che sono stati tra le categorie più penalizzate da questa maledetta pandemia e soprattutto quelle più a rischio in una città dove la criminalità si fa più aggressiva. Lo sguardo negli occhi di oggi tra Bianca Pinelli, vittima pochi giorni fa di questo attentato, e Ciro Poppella, vittima pure lui qualche anno fa di una 'stesa' di camorra, mi racconta la Napoli migliore che non si arrende".

Sandro Ruotolo: "Siamo tutti Bianca"

"Ci sono istituzioni, cittadini e forze politiche - spiega Sandro Ruotolo, senatore del gruppo misto - in una fase preoccupante di effervescenza, da Fuorigrotta a Napoli Est, ai Colli Aminei. Siamo tutti Bianca e staremo con Bianca aspettando l'esito delle indagini, perché lei ha diritto a sapere i motivi per cui hanno colpito la sua attività e abbiamo diritto noi cittadini a conoscere il perchè di una bomba esplosa alle nove e mezzo, vicino a una pizzeria: è um miracolo che nessuno sia rimasto ferito. Servono comitati liberazione dalla camorra nei quartieri dobbiamo stare con Bianca, facendo squadra per liberarci dalla paura della camorra".

Francesco Emilio Borrelli: "Camorra colpisce in maniera vigliacca"

 "Una catena umana emozionante - ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde - quella formata da centinaia di cittadini all'esterno del negozio di Bianca. La città si ribella alla violenza della camorra che vigliaccamente ha colpito un'onesta e giovane imprenditrice nel modo più subdolo, facendo esplodere una bomba all'esterno del suo esercizio commerciale. Ma questa volta la città ha reagito mettendoci la faccia e testimoniando pieno sostegno a questa donna che non sarà lasciata sola. L'omertà è il primo nemico da battere e, stavolta, la parte sana di Napoli ha vinto contro i delinquenti che approfittano della paura dei cittadini onesti per portare a segno i loro crimini".