Minacce al virologo Bassetti, perquisiti 9 militanti no-vax di 'Basta Dittatura'

Le perquisizioni si sono svolte in provincia di Avellino, Lecce, Milano, Modena, Napoli, Parma e Trento

Matteo Bassetti (Ansa)

Matteo Bassetti (Ansa)

Napoli, 30 novembre 2021 – Perquisite le abitazioni di nove militanti del fronte no-vax”, accusati di stalking in concorso ai danni dell'infettivologo genovese Matteo Bassetti. L'indagine, partita dopo le querele presentate dal medico genovese, è stata condotta dalla Digos del capoluogo ligure e ha permesso di identificare 36 persone, responsabili a vario titolo di istigazione a delinquere, atti persecutori, minaccia aggravata, diffamazione e molestie.

Le perquisizioni si sono svolte dalle prime ore del mattino di oggi, in provincia di Avellino, Lecce, Milano, Modena, Napoli, Parma e Trento, con il coordinamento della direzione centrale della polizia di prevenzione e la collaborazione dei compartimenti della polizia postale territorialmente competenti delle diverse città.

Bassetti, spiegano gli inquirenti, "era considerato dai sostenitori della causa no vax come simbolo mediatico della campagna vaccinale anticovid, ed era stato individuato come bersaglio da 'colpire': dopo la pubblicazione del suo numero telefonico sul canale Telegram 'Basta dittatura' da parte di un utente, sono iniziate le azioni vessatorie nei suoi confronti".

Le indagini

L'attività investigativa, partita dopo le querele presentate dal medico e diretta dalla Procura di Genova, “si è concentrata su un gruppo di persone che, nei canali Telegram frequentati dalla frangia contraria ai vaccini ed all'obbligatorietà del "green pass", ha pianificato, organizzato e posto in essere le condotte oppressive contro Bassetti, dando vita al fenomeno del cosiddetto “gang stalking”.

Il reato consiste in un'azione persecutoria ai danni di un "individuo bersaglio" che si realizza attraverso un insieme di atti ostili (anche non singolarmente imputabili come reati) ma che nell'insieme risultano lesive per la vittima. Nel caso di Bassetti, ci si è trovati di fronte ad una tipologia di stalking "telematico" o "cibernetico", messo in pratica mediante azioni ripetute al telefono, sulle app di messaggistica e sulle piattaforme social.

In particolare, spiega la polizia, "si è trattato di una sequenza di molestie simultanee e sincronizzate, mediante telefonate e invio di messaggi (sms o istantanei), effettuate da un gruppo definito di persone, le quali poi hanno dato dimostrazione del loro operato nei canali Telegram" di riferimento.

Stlaker con profili “fake”

Alcuni degli stalker, che hanno agito dopo una precisa disposizione, hanno tentato di celare la propria identità dietro profili fake e false utenze, e hanno posto in essere una campagna vessatoria che, per Bassetti, stava diventando esasperata ed insostenibile. Così, mosso dal timore per l'incolumità propria e della sua famiglia, l'infettivologo si è rivolto alla Polizia, che è riuscita ad identificare parte dei responsabili.

L'attività investigativa non è conclusa: sono in corso di identificazione di decine di altri soggetti che si sono resi autori di condotte persecutorie nei confronti di Bassetti.