
André-Frank Zambo Anguissa (Ansa)
Napoli, 21 giugno 2025 - Dopo la brusca frenata nella trattativa con il Milan per Yunus Musah qualche sentore di un dietrofront di lusso c'era stato, con la situazione che oggi raddoppia: nonostante i recenti venti di addio, con vista in particolare sull'Arabia, sia André Frank-Zambo Anguissa che Stanislav Lobotka dovrebbero restare al Napoli. Per la gioia di Antonio Conte.
Le ragioni della permanenza di Anguissa e Lobotka
Proprio la permanenza a sorpresa dell'allenatore del quarto scudetto ha avuto diversi effetti a catena, sul mercato esterno (su tutti l'arrivo del fuoriclasse Kevin De Bruyne, forse già il colpo dell'intera estate appena iniziata) sia su quello interno. Giocatori che pensavano di essere giunti alla fine di un ciclo vincente, con tanto di pericolosa pancia piena già sperimentata in occasione del precedente tricolore, hanno ritarato la propria condizione allorché il comandante supremo, restando in sella, ha di fatto inviato l'avviso opposto a tutti i naviganti: il Napoli ha ancora voglia di vincere, e non solo in Italia. Il resto lo hanno fatto i primi passi in questa sessione di mercato, da non ridurre al solo (si fa per dire) De Bruyne: dentro pure Luca Marianucci e vicini, forse addirittura vicinissimi, Vanja Milinkovic-Savic e Lorenzo Lucca, praticamente rinforzi per la difesa (per cui sono in netta ascesa le quotazioni di Trevoh Chalobah), per i pali e per l'attacco, aspettando buone nuove dal fronte Dan Ndoye magari già all'inizio della prossima settimana per riempiere quella casella sulla fascia mancina di fatto vuota dall'addio di Khvicha Kvaratskhelia. Insomma, mentre le altre grandi della Serie A stanno ancora prendendo le misure a questa sessione, pur magari lavorando sotto traccia per poi raccogliere i frutti in un secondo momento e forse pure a prezzo di saldo, il club partenopeo ha già agito, con il fine molto realistico di presentarsi in ritiro a Dimaro con la rosa già quasi tutta pronta, specialmente nell'undici titolare, tra nuovi innesti già presi e volti noti convinti a rimanere. Qui si torna alla coppia Anguissa-Lobotka, tentata dalle solite sirene arabe prima di decidere, a meno di altri colpi di scena, di continuare a perorare la causa azzurra. Mentre il contratto dello slovacco andrà in scadenza il 30 giugno 2027, con opzione appannaggio del Napoli per un'ulteriore stagione, quello del camerunese ha una vita più breve (in teoria fino al prossimo 30 giugno 2026, ma con la chance di prolungare di un altro anno): da qui l'idea di ridiscutere il tutto, per dare al classe '95 le giuste lusinghe anche economiche dopo un altro scudetto per la cui conquista è stato a dir poco determinante.
Gli 11 esuberi da piazzare
Poi ci sono coloro che, seppur in misura inferiore, hanno comunque contribuito ai recenti fasti ma che, per ragioni tecniche o di semplice numero, non rientrano più in un progetto che dalla prossima stagione, tra Champions League e Supercoppa (oltre a una Coppa Italia da disputare magari andando oltre gli ottavi di finale e a una Serie A in cui riconfermarsi), alzerà nettalmente la propria asticella. A questo drappello andranno aggiunti gli esuberi veri e propri, per un elenco completo unendo i due plotoncini che recita ben 11 unità: praticamente un altro Napoli di cui il direttore sportivo Giovanni Manna dovrà disfarsi provando a ricavarne il massimo possibile e, possibilmente, dovrà farlo prima della partenza del ritiro di Dimaro. Il capobanda, manco a dirlo, è il solito Victor Osimhen, che intanto si gode le vacanze noncurante dei contrattempi (per usare un eufemismo) che il suo rifiuto all'Al-Hilal ha causato a un Napoli che, per sua fortuna (e bravura), gode comunque di un ampio budget di mercato che esula da un'operazione che potrebbe portare nelle casse ben 75 milioni: il condizionale, mai come nel caso del nigeriano, resta d'obbligo, anche se l'impressione è che, a prescindere dalla meta e dai costi, quest'estate sia davvero quella buona per dirsi definitivamente addio. Poi ci sono elementi come Cyril Ngonge, Giovanni Simeone, Michael Folorunsho, Alessio Zerbin e Alessandro Zanoli, che hanno mercato, soprattutto in Italia, ma più che altro come possibili elementi di scambio per ammortizzare le uscite: a patto naturalmente che la controparte sia d'accordo con i piani del Napoli.
Restando alla stretta attualità, Ngonge piace al Torino e Zanoli potrebbe interessante al Bologna: nell'ordine, i due potrebbero entrare nelle trattative per Milinkovic-Savic e Ndoye, ma in particolare sul belga gli azzurri sembrano restii a un utilizzo da contropartita, preferendo invece, se possibile, monetizzare un investimento importante da 18 milioni più 2 milioni di bonus. Rafa Marin, che intanto sta disputando un ottimo Europeo Under-21 con la sua Spagna, è ancora l'eterno promesso sposo del Villarreal, e chissà che la quadra non arrivi finalmente quest'estate dopo il flirt bello importante in inverno. Sarà più complicato trarre lauti guadagni da Pasquale Mazzocchi, Jens Cajuste e Jesper Lindstrom: in un caso potrebbero pesare età e pedigree, negli altri due la formula, con pochi club disposti a effettuare un investimento a titolo definitivo. La carica degli 11 la chiude l'oggetto misterioso Luis Hasa, che come Giuseppe Ambrosino, a meno di offerte monstre, potrebbe essere mandato in prestito per farsi le ossa: a Conte l'ultima parola, nel caso in cui i due salissero in ritiro a Dimaro. Un capitolo a parte, e neanche tanto inedito, lo merita Giacomo Raspadori, in teoria incedibile per il Napoli ma, nella pratica, a rischio di essere ancora più chiuso nelle gerarchie offensive che saranno definite da questo mercato. Dunque, come spesso succede, Jack si trova in un limbo tra la permanenza e la cessione, ma solo dietro un lauto compenso, con l'ago della bilancia che sarà ancora una volta Conte.
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