Venerdì 19 Aprile 2024

Marinaio rimpatriato da Tripoli con le gambe rotte, la zia: “Lo hanno legato al letto”

Il 20enne di Mondragone (Caserta) era la sua primo impiego su una nave, rischia di perdere i due arti. Sul caso indaga la Procura di Napoli

Nave in porto (immagini di repertorio)

Nave in porto (immagini di repertorio)

Napoli, 6 aprile 2023 - Salvatore, marinaio di 20 anni, macchinista di una nave mercantile della Grimaldi Lines, è tornato in Italia da Tripoli a bordo di un'eliambulanza, era al suo imbarco. 

Lo hanno rimpatriato “in stato confusionale e con un grave trauma da schiacciamento alle gambe dopo essere stato legato al letto” è la denuncia della famiglia che non si spiegano cosa sia accaduto al ragazzo e vogliono vederci chiaro. 

Il giovane di Mondragone (Caserta) risiede a Mondragone con una zia e uno zio, al suo primo impiego sulla nave, è attualmente ricoverato al reparto di chirurgia vascolare dell'ospedale Cardarelli di Napoli, dove è arrivato il 24 marzo scorso rischia di perdere l'uso degli arti. Dopo la denuncia ai carabinieri da parte della famiglia, assistita dall'avvocato Sergio Pisani, la Procura indaga per accertare cosa sia effettivamente accaduto. 

Tranquillanti e psicofarmaci

All'inizio, racconta la zia nella denuncia, il contatto telefonico è stato costante. A partire dal 13 marzo i contatti si interrompono. Martedì 14 marzo la zia Lucia viene contattata dal comandante della nave, che le riferisce che il ragazzo è in stato confusionale, agitato e violento, e che per questo era stato chiuso nella cabina sorvegliato da due persone, ma che era comunque stato visitato da una dottoressa della base militare di Misurata, in Libia, che gli aveva prescritto tranquillanti e psicofarmaci.

Legato al letto

Il 15 marzo, racconta la zia, il comandante le dice che Salvatore è peggiorato e non riconosce più nessuno a bordo. La dottoressa intanto contatta la zia del 20enne, e le dice che il ragazzo può essere rimpatriato, ma il primo tentativo salta per questioni di passaporti. Intanto la zia presenta denuncia ai carabinieri e il 24 marzo viene rimpatriato con un'eliambulanza decollata da Tripoli e atterrata a Capodichino. Ieri, la donna ha presentato un'integrazione di denuncia asserendo che il nipote sarebbe stato legato al letto della cabina con delle rizze, ovvero i cavi che servono per trattenere le auto durante il trasporto.