Venerdì 13 Giugno 2025
REDAZIONE NAPOLI

Martina Carbonaro, la disperazione della mamma: “L’ha messa in un sacco della spazzatura, voglio l’ergastolo”

La 14enne, scomparsa da due giorni, è stata trovata morta, nascosta in una palazzina abbandonata di Afragola. L’ex fidanzato, Alessio Tucci, ha confessato l’omicidio. Enza Cossentino: "Lui piangeva quando è venuto a casa”

Martina Carbonaro, la disperazione della mamma: “L’ha messa in un sacco della spazzatura, voglio l’ergastolo”

Afragola (Napoli), 28 maggio 2025 – “Chi ti ha fatto del male pagherà”. Promette giustizia alla figlia Fiorenza, la mamma di Martina Carbonaro, uccisa dall'ex fidanzato a soli 14 anni. “Vola in alto – ha scritto su Facebook dopo la notizia del ritrovamento del corpo della ragazzina –  ora starai con i miei genitori”.  La donna aveva denunciato la scomparsa della figlia lunedì sera. Aveva anche condiviso sui social l’ultima foto postata da Martina qualche ora prima: un selfie allo specchio in posa. 

Martina Carbonaro in una foto diffusa dalla madre dopo la scomparsa
Martina Carbonaro in una foto diffusa dalla madre dopo la scomparsa

Martina era uscita di casa alle sette, per un gelato con un’amica, ma non è mai rientrata. L’ansia in casa Carbonaro è salita presto. Martina era sempre raggiungibile e che il suo cellulare squillasse a vuoto non faceva presagire niente di buono. La ragazza era stata vista salire sullo scooter dell’ex fidanzato

Il corpo di Martina è stato trovato ieri sera chiuso in un armadio di un edificio abbandonato vicino all’ex stadio Moccia di Afragola, la testa scassata da un oggetto contundente. Il 19enne è stato rintracciato e interrogato: ha confessato tutto. Ha detto che non sopportava la fine della loro storia. Un copione, purtroppo, già sentito. 

“Mi dicevano che era un bravo ragazzo. L’ha messa in un sacco della spazzatura, ma come si fa?’”

Gli occhi di Enza Cossentino oggi sono colmi di lacrime: “I miei vicini dicevano che Alessio era uno bravo. Poi si è rivelato un mostro", racconta ai giornalisti fuori dalla sua abitazione. La donna ha spiegato che la figlia e il ragazzo si erano lasciati due settimane fa, dopo che lui le aveva rifilato una sberla. “Le dissi di badare bene a questa situazione: ‘Non è che viene qualcuno e mi dice che ti ha uccisa?’”. Ma forse non si immaginava davvero l’orrore. “Lui era venuto a casa mia due settimane fa piangendo, aveva mangiato da noi e diceva che l'amava. Io le dissi 'Martina se non lo vuoi più, lascialo’”. Martina “è stata messa in un sacco di spazzatura, ma come si fa? L'amore può finire. Ma si può morire così?”. 

“Che peccato ha fatto mia figlia? Voglio l'ergastolo”

"Ho sentito mia figlia l'ultima volta alle 20,15 di lunedì. Le ho chiesto quando sarebbe tornata per la cena – prosegue – Lui ha preso il suo telefono e io sentivo mia figlia affannata. Poi l'ha staccato”.  "Voglio solo giustizia – si dispera – . Voglio l'ergastolo per questo ragazzo. Che peccato ha fatto mia figlia? Era bella come il sole. Ora tornerò a casa e troverò la sua stanzetta vuota". 

E’ un fiume in piena la mamma di Martina, e non smette di raccontare le ore precedenti all’ennesimo e sconvolgente femminicidio, verso una ragazzina di appena 14 anni. Si sarebbe presentato a casa dei 'suoceri' Alessio. "Lui piangeva quando è venuto a casa, le sue lacrime sembravano vere". “Chiedo giustizia, mi aspetto l'ergastolo – ribadisce mamma Enza -. Le donne vanno tutelate, soprattutto i minori, come mia figlia".

I vicini di casa in lacrime

Nel condominio dove è cresciuta la 14enne nessuno si dà pace. "Non dormiamo da giorni”, dice in lacrime Bruno Rota, un anziano condomino che ha visto crescere Martina, che frequentava il primo anno della scuola superiore che si trova sul Rettifilo. Davanti alla palazzina cinque, sei persone con gli occhi incollati agli smartphone per seguire gli sviluppi della vicenda. "Non abbiamo parole e non abbiamo più lacrime”', dicono. "Siamo stati tutti in angoscia dalla serata di lunedì ma mai avremmo immaginato che finisse così. Non meritava tutto ciò”. 

C’è chi ha visto uscire Martina lunedì sera. "Andava di fretta. Le ho detto: 'che fai non mi saluti?' –racconta Giovanni, il custode dello stabile commosso –. Lei è tornata indietro e mi ha salutato”. Era “una ragazza solare, sempre molto cordiale”. 

Il sindaco: “Barbarie”

“E' una immane tragedia che sconvolge la nostra comunità - dice il sindaco di Afragola Antonio Pannone - attonita di fronte alla barbarie di chi non ha rispettato la libertà e la dignità di una giovanissima donna”.

Crepet: “Siamo in un baratro per puro egoismo”

"Sono 30 anni che dico che il raptus è una insolenza all'umanità. Ma per favore. Chi afferma che ci sono esseri umani che fino al sabato pomeriggio sono dei santi e poi lunedì sono dei feroci assassini, lo raccontino nelle più brutte favole della storia", dice all'Adnkronos lo psichiatra Paolo Crepet. Quello che sta accadendo, la violenza, i femminicidi, sono per Crepet "quello che abbiamo voluto. C'é qualcuno contro i social? Qualcuno che ha detto che a 13 anni non si possono usare i social? Se uno ha un profilo social a 11 anni c'é un problema. Non prendiamoci per i fondelli, perché di fronte a una morta ammazzata almeno la dignità di non raccontarci le balle tra noi". "Basta, finiamola. Che facciamo, l'ennesima fiaccolata? Rispetto per chi non c'è più. Abbiamo celebrato la serie 'Adolescence', ma nessuno ha però ragionato sul suo significato, sulla storia - continua - Siamo in un baratro per puro egoismo, per pace sociale, perché non vogliamo sentire il peso di tutta questa cosa. Questa sera decine di migliaia di ragazzine a 13 anni usciranno, non alle nove, a mezzanotte. Non ho mai conosciuto un padre che si mette davanti alla porta. Anzi, quel padre o quella madre non solo aprono la porta e gli dicono 'divertiti', ma danno loro pure 100 euro. La colpa è di chi sceglie di star zitto, di far l'indifferente, di chi sceglie di dire 'ah, ma chissà da quale famiglia è venuto fuori quello lì, noi siamo un'altra cosa'. Non abbiamo ascoltato Pasolini 40 anni fa, quando parlava del Circeo e adesso siamo qua".