Giovedì 18 Aprile 2024

Luciano Perna, morto a 63 anni l’artista italo-americano. Le ultime opere sulla pandemia

Nato a Napoli nel 1958, ha vissuto fra il Venezuela e Los Angeles. Ha iniziato a scattare fotografie a 14 anni con una Leica M3

Luciano Perna, artista

Luciano Perna, artista

Napoli, 6 gennaio 2022 - Luciano Perna, artista concettuale le cui eccentriche sculture e fotografie variegate giocano con l'elasticità della materia e del tempo, spesso nascondendo inaspettate profondità autobiografiche, è morto per un attacco di cuore all'età di 63 anni a Los Angeles, dove viveva da quasi quattro decenni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta il 28 dicembre, è stato dato dalla moglie Darcy Huebler, docente al California Institute of the Arts, al "Los Angeles Times".

La vita da Napoli alla California

Nato a Napoli il 14 gennaio 1958, da Elena Chiesa e Berardo Perna, Luciano Perna ha iniziato a scattare fotografie a 14 anni, ispirato dal lavoro amatoriale di suo padre con una fotocamera Leica M3. Dopo la morte di entrambi i genitori a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, quando non aveva ancora 16 anni, si è trasferito a Caracas, in Venezuela, per vivere con un fratellastro più grande, Claudio Perna, artista concettuale e geografo. Dopo cinque anni in Venezuela, si trasferì in California, frequentando il California Institute of the Arts, dove fu allievo di John Baldessari e Barbara Krueger. Dopo una produzione in stile figurativo, ha realizzato la serie dei 'reliquiarium', utilizzando materiali di riciclo con uso del colore e recuperando la memoria dei lavori degli antichi artigiani e pittori napoletani.

Le ultime opere di Luciano Perna ispirate alla pandemia. Covid color (2020)
Le ultime opere di Luciano Perna ispirate alla pandemia. Covid color (2020)

Le opere più recenti, ispirate al Covid

I suoi lavori più recenti, ispirati dalla pandemia da Covid, sono fotografie che hanno massimizzato le capacità del mezzo digitale: si tratta di immagini spettrali che mostrano antichi manufatti da museo, gomitoli di spago che si dipanano e fragili piante grasse e cactus in fiore su sfondi neri vellutati e silenziosamente minacciosi. Gli oggetti appaiono alieni e antichi, delicati e determinati.

Le mostre al DIA di New York

Le sue foto sono apparse nel 2020 sulla rivista "Artforum", dove il critico Benjamin H.D. Buchloh le ha descritte come "fiori di confinamento e disperazione attuali". Le stampe a getto d'inchiostro sono state esposte l'anno scorso a Parigi alla Marian Goodman Librarie. Il suoi lavori sono stati presentati in mostre al Los Angeles Contemporary Exhibitions, al Laguna Art Museum, al List Visual Art Center del Mit di Boston, alla Dia Art Foundation di New York, all'Institute of Contemporary Art di Los Angeles, all'Ica di Londra.