Martedì 23 Aprile 2024

Lite per il parcheggio nel Napoletano, donna accoltellata da una famiglia: il video choc

Una 34enne è stata picchiata selvaggiamente da un’intera famiglia: padre, madre e il figlio minorenne. Nove mesi dopo, le condanne ritenute troppo lievi dalla sorella della vittima

Napoli, 22 luglio 2022 – Aggredita per un parcheggio, una 34enne è stata prima picchiata selvaggiamente da un’intera famiglia, per poi essere accoltellata con quattro fendenti. Dopo la condanna dei tre autori – padre, madre e il figlio minorenne – della violentissima lite scoppiata nove mesi fa a Marano, nel Napoletano, spunta il video del pestaggio: immagini di una ferocia inaudita che lasciano senza parole. A chiedere di renderlo noto è la sorella della vittima, Angela Barca: “Io e mia sorella vorremmo far sentire la nostra voce per chiedere giustizia anche per tutte quelle donne che, a differenza di mia sorella, non ce l'hanno fatta”.

Carabinieri
Carabinieri

“Condanne troppo lievi”

I fatti risalgono allo scorso ottobre. A dare sfogo a quelle violenze fu un'intera famiglia, composta da tre persone, che vennero arrestate. Ora il tribunale, a distanza di nove mesi, ha condannato gli imputati per quei tragici fatti a pene ritenute troppi lievi dalla vittima e da sua sorella: “Chiediamo giustizia”. I giudici hanno condannato a 7 anni di reclusione il capofamiglia, un 40enne di Marano, a 6 anni la madre, una donna di 38 anni, e 3 anni per il figlio 17enne della coppia, ritenuto colpevole di avere sferrato i fendenti.

“Per un tentato omicidio preterintenzionale, con quattro coltellate che hanno causato ferite gravissime, ci sembrano condanne davvero troppo lievi, considerando che gli sono anche stati concessi i domiciliari fuori Napoli”, dice amareggiata Angela Barca, la sorella della vittima.

Borrelli: “Si rischia la giustizia fai da te”

Il video delle violenze è stato pubblicato dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli sul suo profilo Facebook: “Sono immagini di una violenza e di una feroce inaudite. Se poi si considera che tutto questo si è scatenato per un posto auto, allora tutto diventa così assurdo. La tragedia di Torre Annunziata con la morte di Maurizio Cerrato non ha insegnato nulla”, ha commentato il consigliere regionale, secondo il quale “se non si metterà fine a queste pene irrisorie, la situazione continuerà a peggiorare: la violenza prenderà il sopravvento e nessun cittadino perbene sarà al sicuro. Si rischia di arrivare alla giustizia fai da te”.

“Le pene per l'uccisione o la tentata uccisione di una persona non possono essere irrisorie”, ha ribadito Borrelli, perché “le vittime sono sempre più esasperate da un sistema che sembra tutelare i criminali e abbandonare le persone oneste”.