Napoli, Leu dice no all'ascensore Monte Echia. Franceschini: "Decida la Sovrintendenza"

La questione è stata sollevata in aula dalla deputata De Lorenzo (Leu) durante il question time di oggi: "Un ecomostro che deturpa il belvedere"

Il ministro Dario Franceschini

Il ministro Dario Franceschini

Napoli, 7 luglio 2021 – Rimbalzo di responsabilità sull'approvazione del progetto dell'ascensore di Monte Echia, un iter lunghissimo iniziato nel 2005 che non piace ai napoletani. Dal territorio si è levata una richiesta di aiuto al ministro della Cultura, durante il “question time” di oggi alla Camera Dario Franceschini resta vago e risponde: “Esiste una netta distinzione tra le responsabilità politiche e le competenze tecniche che sono totalmente autonome delle soprintendenze”.

Il progetto per la riqualificazione del belvedere di Monte Echia e per la costruzione di un ascensore tra Santa Lucia e il monte è stato disegnato dal Comune di Napoli 16 anni fa, subendo diverse modifiche nel corso degli anni. “Tutte le fasi progettuali sono state sottoposte alla competente Soprintendenza per il rilascio delle previste autorizzazioni", si legge nella relazione della Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio e la Soprintendenza territoriale di Napoli.

Leu: “Un ecomostro che deturpa il belvedere”

A sollevare la questione alla Camera è stata Valeria Rina De Lorenzo, deputata di Leu, che si dice "insoddisfatta" della risposta del ministro Franceschini alla sua interrogazione sulle iniziative che il Governo intende adottare per tutelare il luogo storico e paesaggistico del Monte Echia di Napoli.

"Quell'ascensore è uno scempio che deturpa irrimediabilmente il belvedere del Monte Echia, un piccolo ecomostro che rovina il luogo dove sorse l'acropoli della città, nonostante il sito sia vincolato", sottolinea la deputata Leu.

"Perfino i decreti borbonici del 1840 - spiega la De Lorenzo - vietavano di alzare fabbriche che togliessero la veduta lungo Mergellina, Posillipo e Capodimonte. Si tratta di un parallelepipedo di cemento che offende il volto di Napoli e offende il volto dell'Italia intera. Un guasto all'immenso patrimonio culturale della città, dalle scelte progettuali dettate dalle mode del tempo”.

Una richiesta di aiuto al Governo

La parlamentare Valeria De Lorenzo chiede al ministro Fransechini "di intervenire per riparare a questo danno restituendo al luogo la tutela che merita”. E continua: “Riporti indietro le lancette dell'orologio, utilizzi anche lei la Var come l'arbitro per rimediare all'errore. Ricorra agli strumenti di autotutela per correggere gli errori di amministratori incapaci e restituisca alla città di Napoli e al mondo intero le radici, i colori, l'orizzonte che appartengono a tutti, restituisca ai giovani la memoria cancellata dall'ecomostro".