Napoli, i killer gli avevano già scavato la fossa: salvato dalla Polizia

L’uomo, reo di aver intrapreso una relazione extraconiugale con la moglie di un affiliato al clan camorristico Abbinante, era stato condannato a morte: pronta la trappola

Polizia

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Napoli, 21 giugno 2021 – Era tutto pronto per la sua esecuzione, con tanto di fossa dove nascondere il cadavere già scavata nelle campagne del Napoletano. Ma all’ultimo, è stato salvato un uomo "colpevole" di aver intrapreso una relazione extraconiugale con la moglie di un affiliato al clan Abbinante di Scampia. Uno smacco inaccettabile per il codice camorristico, e quindi i vertici dell'organizzazione malavitosa ne avevano firmato la condanna a morte.

Le indagini

Un colpo di fortuna per l’uomo, anche lui appartenente alla malavita organizzata, visto che la Polizia ha scoperto la vicenda nell'ambito di un'altra attività investigativa. Gli agenti, dopo avere capito che la morte del soggetto era imminente, hanno sottoposto a fermo mandanti ed esecutori materiali, quando ormai per la vittima era stata addirittura già scavata la fossa.

Il piano omicida

Come ricostruito dalle indagini, con perquisizioni e intercettazioni, la vittima sarebbe stata attirata con una scusa nelle campagne tra Marano ed Arzano, e lì uccisa e seppellita. Ben sei persone, tutte appartenenti allo stesso clan di camorra, sono state individuate come ideatori e promotori del terribile piano. Per loro sono scattati diversi provvedimenti cautelari.

Le misure cautelari

Il gip di Napoli Nicoletta Campanaro, ha disposto, infatti, la custodia cautelare in carcere per cinque persone coinvolte. Per il giudice, infatti, "le esigenze cautelari del caso concreto sono tali da poter essere soddisfatte solo mediante la misura cautelare in carcere, nessun'altra risultando adeguata" poiché gli uomini arrestati, secondo il giudice,  "sono stabilmente inseriti in contesti di altissima pericolosità criminale".