Giornata del mare, città sommersa di Baia: ritrovati altari romani

Risalgono al I secolo e facevano parte del Tempio dei Nabatei. Il Governo annuncia un protocollo tra 11 ministeri per portare alla luce nuovi reperti e rendere famoso in tutto il mondo il parco archeologico che si trova nel golfo di Napoli tra 2,5 e 8 metri di profondità

Napoli, 11 aprile 2023 - Si estende su una superficie di 170 ettari, da Baia a Pozzuoli. È aperto 365 giorni l'anno ed ogni anno conta circa 15mila visitatori. È il parco archeologico sommerso di Baia dove di recente sono stati localizzati due altari in marmo di età romana, databili alla prima metà del I secolo d.C., inseriti all'interno del grande Tempio dei Nabatei. Oggi, in occasione della Giornata nazionale del Mare, al Parco archeologico di Baia sono stati in visita il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e quello delle Politiche del Mare, Nello Musumeci.

Mosaici, statue, murature: una città sommersa

Il patrimonio del Parco è costituito da mosaici, statue, ampi tratti di strada e murature ed è finito sott'acqua (ad una profondità tra i 2,5 metri e gli 8 metri) per effetto del bradisismo. Il recente rinvenimento degli altari, simili a quello custodito nel Castello di Baia, si inserisce all'interno di una proficua attività di ricerche messe in campo a partire dalla fine del 2021, nell'ambito di una convenzione tra Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Napoli e l'Università degli Studi della Campania Vanvitelli, con il coinvolgimento della Scuola Superiore Meridionale per il coordinamento delle attività subacquee, e con il supporto logistico dei Carabinieri Subacquei - Nucleo di Napoli.

Baia rinomata località di villeggiatura romana

Puteoli era il più importante porto commerciale della Roma antica, Baia una delle più rinomate località di villeggiatura. Come testimonia il patrimonio sommerso che oggi viene sapientemente restaurato grazie all'opera di subacquei del progetto Restaurare sott'acqua. Il parco si visita in immersione, in canoa oppure a bordo di tre imbarcazioni con il fondo trasparente. Per ammirarlo ogni anno sono sempre più numerosi gli stranieri che si imbarcano dal porto di Baia, dove solo fino a qualche anno fa c'era anche un 'cimitero delle navi'. E proprio da Baia il ministro Musumeci annuncia che nei prossimi giorni sarà sottoscritto un protocollo sui beni culturali del mare che vedrà attivi ben 11 ministeri. "Questo è uno dei siti archeologici marini più importanti del Mediterraneo, denso di storia e di significati. Rappresenta la storia di Roma, quindi una geografia identitaria del nostro popolo. Dobbiamo lavorare sia per portare alla luce nuovi reperti, fare dei nuovi allestimenti, ma soprattutto affinché questo Parco sia noto in tutto il mondo, perché il suo valore è davvero denso di significato, molto articolato, molto importante. Quindi ci vuole un'opera di valorizzazione", ha concluso Sangiuliano.

Musumeci: "Mare per la crescita economica"

"Il mare conserva testimonianze archeologiche straordinarie e qualche volta ce le restituisce come è successo con le navi greche in Sicilia. Oggi abbiamo avviato un percorso nuovo, in collaborazione tra tutti i ministeri che direttamente o indirettamente si occupano di mare: sono 11, e sono gli stessi ministeri con i quali realizzeremo il piano nazionale per il mare che sarà lo strumento di pianificazione che prevede le criticità ma anche le possibili soluzioni. Il mare non soltanto per contemplarlo, per immergersi, ma anche per farne una straordinaria occasione di crescita in termini economici, naturalmente in maniera sostenibile perché va tutelato essendo un bene assolutamente primario e unico nella sua essenza e nel suo valore". Così da Bacoli (Napoli), in occasione della giornata nazionale del mare, il ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare Nello Musumeci.