Venerdì 19 Aprile 2024

Napoli, frode fiscale nel commercio carburanti: beni confiscati per 59 milioni di euro

Un’azienda operante nel settore petrolifero avrebbe messo in piedi un complesso sistema di fatture false e società fittizie per non pagare l’Iva: sequestrati beni a cinque soggetti. Iva evasa per 7 milioni di euro

Le indagini della Guardia di Finanza nelle sedi della società

Le indagini della Guardia di Finanza nelle sedi della società

Napoli, 25 giugno 2021 – Un’evasione fiscale multimilionaria, quella che avrebbe coinvolto una società operante nel settore petrolifero. Per questo la Guardia di Finanza di Napoli, insieme ai colleghi di Trieste, ha predisposto la confisca di beni del valore di oltre 59 milioni di euro nei confronti di cinque soggetti, ritenuti responsabili di una frode fiscale nella commercializzazione di carburanti.

Le indagini

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle sono iniziati nel 2017, quando la società in questione era stata accusata di dichiarazione fraudolenta di imposta e omessa dichiarazione. Negli anni, gli investigatori avevano accertato l’emissione di fatturazioni fasulle, per l’anno 2018, per oltre 30 milioni di euro di acquisti fittizi e cessioni di carburante, e una conseguente evasione dell’imposta per 7 milioni di euro.

Il sistema fraudolento

Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, la società si sarebbe collocata al centro di un complesso gruppo di imprese dislocate sull’intero territorio nazionale. I titolari di fatto dell’azienda, in concorso con i gestori legali della società, avrebbero quindi venduto milioni di litri di prodotti energetici a società cartiere fittiziamente dichiaratesi “esportatori abituali” che proprio in virtù di tale falsa qualifica potevano acquistare i prodotti senza applicazione dell’Iva. Successivamente, le società acquirenti rivendevano gli stessi prodotti applicando l’Iva al cliente finale, senza però versarla all’Erario.