Mercoledì 24 Aprile 2024

Fincantieri, la Campania chiede certezze sul futuro di Castellammare: servono investimenti

"Sarebbe intollerabile un disimpegno su Castellammare", ha detto il governatore De Luca al termine del summit di oggi in Regione

Nave in costruzione da Fincantieri

Nave in costruzione da Fincantieri

Napoli, 2 agosto 2021 – Il futuro di Fincantieri al centro dell'incontro in Regione, l'obiettivo della Campania è avere garanzie sugli investimenti sul polo cantieristico di Castellammare di Stabia. Sul piatto ci sono il rilancio dell'attività e la salvaguardia dell'occupazione. Si è svolta questa mattina a Palazzo Santa Lucia una riunione convocata dal governatore campano Vincenzo De Luca, con i vertici dell'Autorità Portuale del Mar Tirreno centrale – che “governa” la zona tra Napoli, Castellammare e Salerno – per un confronto sulle strategie dei prossimi mesi. “Sarebbe davvero intollerabile che, alle tante crisi industriali del nostro territorio, si aggiungesse anche un disimpegno su Castellammare", è stato il commento di De Luca al termine del summit.

Con una nota ufficiale, la Regione ha ribadito “l'indispensabilità di tutelare e valorizzare il Polo Fincantieri di Castellammare di Stabia, per cui è altrettanto indispensabile conoscere le ipotesi di investimento che lo riguardano”. La Regione Campania ha sottolineato “l'impegno a supportare gi investimenti, necessari per potenziare anche le infrastrutture cantieristiche di Castellammare”.

Gli interrogativi, che attendono risposte, riguardano l'azienda e il Governo: non è chiaro quali siano “le produzioni cantieristiche che Fincantieri intende concentrare a Castellammare e qual è l'impegno del Governo per il potenziamento del polo cantieristico”.

Rilancio di un'attività fondamentale per il territorio

“Garantire il futuro di Fincantieri equivale a garantire il futuro dell'economia del mare della Campania. Una realtà che non è solo limitata al perimetro di Castellammare di Stabia, con la sua storia e la sua grande tradizione, ma che coinvolge un indotto importantissimo”. Sono le parole del consigliere regionale Luigi Cirillo (M5S), a sostegno dell'impegno di De Luca, “sceso in campo in prima persona a salvaguardia di una vertenza che, come Movimento 5 Stelle, stiamo difendendo da anni ad ogni livello istituzionale".

"La crisi di Fincantieri - sottolinea - avrebbe un effetto domino sull'economia regionale che non possiamo assolutamente consentire. Abbiamo il dovere non solo di scongiurare la chiusura dei cantieri, ma anche di avviare strategie di rilancio e sviluppo, agevolando commesse e investimenti e avviando un confronto costruttivo con tutte le parti interessate", conclude Cirillo.

“Bene l'impegno della Regione, ora intervenga il Governo”

Ne è convinto la capogruppo azzurra del consiglio regionale, Annarita Patriarca, che già nei giorni scorsi aveva partecipato a un incontro preparatorio con gli assessori Fulvio Bonavitacola (Ambiente) e Antonio Marchiello (Attività produttive) e ai capigruppo di maggioranza e opposizione. "Le differenzeche ci separano dal presidente De Luca non ci impediscono di riconoscere nell'Amministrazione regionale uno dei player istituzionali più importanti nella gestione di un processo di ristrutturazione del porto stabiese, finalizzato ad aprire lo scalo alla vocazione turistico-crocieristica, in linea con la gloriosa tradizione cantieristica dello stabilimento della holding di Stato", ha aggiunto l'esponente azzurra.

"Ridisegnare il porto di Castellammare è una operazione che necessita di ingenti finanziamenti che la Regione Campania e l'Autorità portuale di Napoli sono pronte a sostenere – continua Annarita Patriarca –, ma non si può pensare di procedere senza conoscere progetti e obiettivi di chi, quegli spazi, li occupa. Fincantieri deve rompere il muro di silenzio dietro al quale si è barricata da mesi, ormai, e dare vita ai piano di sviluppo del sito produttivo". Al centro della vertenza, anche la salvaguardia dei livelli occupazionali. "Sarebbe assolutamente incomprensibile se un'azienda di Stato, tra le più importanti al mondo, sfuggisse al compito di creare valore sul territorio".