False vaccinazioni nel Napoletano: finte somministrazioni anche a minorenni

A pagare anche sanitari e personale scolastico. Due arresti: un infermiere e un operatore sanitario. Intascavano 150 euro a cliente

Vaccini anti Covid (immagini di repertorio)

Vaccini anti Covid (immagini di repertorio)

Napoli, 26 gennaio 2022 - C'erano anche dei ragazzini accompagnati da mamma e papà, dipendenti delle Asl, infermieri e oss, insegnanti e personale scolastico, dipendenti pubblici, tra i "clienti” di Giuliano Di Girolamo e Rosario Cirillo, i due arrestati dai carabinieri del Nas di Napoli per le false vaccinazioni somministrate all'hub della Fagianeria dell'Asl Napoli 1.

Avevano molti clienti disposti "a versare di tutto" e "non meno di 150 euro", così come raccontavano loro stessi al telefono. I no vax arrivavano anche da altre province della Campania e persino dalla Puglia, la voce era girata presto. Volevano il green pass senza vaccinarsi e si rivolgevano all’infermiere e all’operatore socio sanitario della Asl Napoli 1 arrestati oggi 26 gennaio. Alcuni dei finti vaccinati sono addirittura minorenni, accompagnati dai genitori.

Le indagini partite a fine novembre

Tra i clienti anche dipendenti del ministero della Giustizia e ministero degli Interni, padre e figlio, che il 17 dicembre, insospettiti da un carabiniere in borghese fermo a una pompa di benzina, che in realtà era sotto copertura, lo hanno avvicinato. Il padre, spacciandosi per un agente di polizia gli chiede il motivo per il quale fosse nella pompa. Lui prontamente risponde dicendo di essere il titolare ed eludendo altre pressioni da parte dei due che poco dopo sono corsi all'hub. Questo quanto emerge dall'ordinanza del gip Enrico Campoli, che ha accolto le richieste del pm Henry John Woodcock, in cui vengono ricostruite le indagini avviate a fine novembre in seguito a una denuncia del direttore generale della Asl, Ciro Verdoliva.

I sospetti di un medico vaccinatore

Ad accorgersi delle operazioni sospette messe in atto da Di Girolamo è stato un medico vaccinatore che in una occasione si era trovato nel box assieme a lui. Il medico ha osservato come Di Girolamo sembrava non spingere lo stantuffo della siringa, come se questa fosse vuota, mentre in altri non sollevava la pelle del braccio come quando si deve infilare l'ago. "Siamo o non siamo i più forti, prima di farlo avevano i dubbi, poi dopo non sapevano cosa darci, volevano darci il vino, il caffè. Simm' ruoss' (siamo grandi, ndr)", scrivono in un sms i due complici.

Il gip scrive, sostenendo l'attualità della misura cautelare, che i due erano "pronti a lucrare nonostante la recrudescenza dell'epidemia, sulle fase inoculazioni e sulla spregevole volontà dell'utenza interessata di eludere, artificiosamente, il dovere giuridico e in alcuni casi quello civico della vaccinazione".