Venerdì 19 Aprile 2024

Napoli, due fabbriche 'del falso' e 6 mila capi di abiti con marchi falsi: sequestrati

Nei due opifici trovati macchinari, termopresse per l'apposizioni di loghi e prodotti già confezionati per la vendita. Denunciate quattro persone

Guardia di Finanza sequestra due fabbriche del falso

Guardia di Finanza sequestra due fabbriche del falso

Il Comando provinciale della guardia di Finanza di Napoli ha scoperto, nel corso di due distinti interventi, due "fabbriche del falso" e 6mila capi di abbigliamento contraffatti o privi di marchio. Nel corso di un primo intervento, le fiamme gialle del Gruppo di Nola hanno sottoposto a sequestro un opificio clandestino e 2mila capi di abbigliamento contraffatti. In particolare, durante un controllo su strada a Cimitile, i finanzieri hanno fermato un 48enne che trasportava all'interno della sua auto diverse centinaia di articoli privi di documentazione amministrativo-fiscale di supporto. Le successive perquisizioni condotte sia presso una società di articoli sportivi di Saviano che nei confronti di una ditta individuale di Ottaviano, hanno permesso di ricostruire la filiera di commercializzazione della merce, nonché di sequestrare un macchinario composto da 6 linee di produzione e una pen-drive utilizzati per la creazione dei capi abbigliamento contraffatto. Denunciati all'autorità giudiziaria tre responsabili, l'autotrasportatore, la rappresentante legale della società e il titolare della ditta individuale. Campania, varato il protocollo anti-truffe. Caputo: "Contraffazione danneggia le imprese"

4 mila capi pronti alla vendita

Nel corso di un secondo intervento, i baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego hanno notato nel quartiere napoletano di Fuorigrotta trasferimenti sospetti di merci e fermato una persona che usciva da un edificio trasportando grandi buste di cellophane contenenti t-shirt prive di marchio. La successiva ispezione dell'abitazione e di due locali nella sua disponibilità ha portato alla scoperta anche in questo caso di un opificio clandestino, attrezzato con termopresse per l'apposizione dei marchi e utilizzato come deposito di circa 4mila capi, già confezionati e pronti per essere messi in vendita. Denunciato il responsabile, un 35enne napoletano, per contraffazione e ricettazione.