Elezioni a Napoli, scuola chiusa per 11 giorni: scatta la protesta di genitori e prof

Per le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre a Napoli alcuni dei plessi che ospiteranno i seggi faranno una chiusura prolungata fino a 11 giorni. I genitori della rete 'Fuori dagli schermi’: "superato ogni limite di ragionevolezza"

Protesta alla scuola "Cuoco-Schipa" che per le elezioni rimarrà chiusa fino 11 ottobre

Protesta alla scuola "Cuoco-Schipa" che per le elezioni rimarrà chiusa fino 11 ottobre

Napoli, 01 ottobre 2021 - Dopo il lungo periodo di didattica a distanza, lo stop elettorale alle lezioni ad anno scolastico appena ripartito in presenza, fa scattare la protesta di genitori e insegnanti. Alcuni dei plessi che ospitano i seggi rimarranno chiusi in nome di tutte le operazioni da svolgere, sanificazione delle aule comprese, anche undici giorni. Per questo i genitori degli alunni della “ Cuoco-Schipa” hanno protestato attaccando striscioni davanti al cancello chiuso dell'istituto. “Il programma di disinfezione delle scuole post elezioni del 3 e 4 ottobre porterà la chiusura delle strutture scolastiche adibite a seggio elettorale per un periodo che in alcuni istituti si protrarrà fino a lunedì 11 ottobre, superando ogni limite di ragionevole utilizzo per fini elettorali dei plessi scolastici”, spiegano i genitori della rete 'Fuori dagli schermi’ già protagonisti di iniziative contro la didattica a distanza. “L' interruzione dell'attività didattica per ben dieci giorni, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico è ancora più grave considerando che veniamo da un lungo periodo di emergenza educativa in cui i ragazzi napoletani e campani sono stati privati della scuola” dichiara una delle mamme della protesta. E ancora: “Le urne vanno portate fuori dalle scuole - aggiunge un altro genitore - ma per ora nessun tipo di attività è stata messa in campo per individuare immobili da destinare al funzionamento dei seggi elettorali in alternativa all'ordinario utilizzo di strutture scolastiche nonostante siano stati stanziati finanziamenti da parte dello stato ai comuni per trovare sedi più appropriate”.