Lavoro, doppia manifestazione a Napoli: in piazza del Plebiscito operai e precari

Momenti di tensione tra polizia e manifestanti, un gruppo di precari ha occupato la torre tecnica del Teatro San Carlo in piazza del Plebiscito

Manifestanti in piazza del Plebiscito

Manifestanti in piazza del Plebiscito

Napoli, 5 luglio 2021 – Momenti di tensione tra polizia e manifestanti in piazza del Plebiscito, dove oggi un gruppo di precari ha occupato la torre palco del Teatro San Carlo. È stata una giornata di mobilitazione per la città di Napoli, con una doppia manifestazione per chiedere garanzie sul lavoro.

Gli addetti alla manutenzione stradale regionale, in scadenza di contratto, sono scesi in piazza per chiedere garanzie sulla continuità del lavoro, mentre i disoccupati hanno protestato sempre in piazza del Plebiscito nel tentativo di ottenere “risposte concrete alla precarietà”.

I lavoratori dei cantieri stradali chiedono che, alla scadenza degli appalti di manutenzione, Governo e istituzioni locali si sostituiscano alle aziende private che gestiscono i lotti in tutte le province campane. “I contratti in corso assicurano lavoro fino ad ottobre 2022 – hanno detto gli operai –ma prima che si arrivi alla scadenza riteniamo e chiediamo che il pubblico si sostituisca al privato”.

Condizioni di lavoro non sempre facili. “Svolgiamo la nostra opera in cantieri a volte lontanissimi – hanno proseguito – e per raggiungeri spendiamo una buona parte dello stipendio. È ora che il Governo o la Regione, magari con la creazione di società partecipate o in house, riconoscano il valore di pubblica utilità in cui siamo quotidianamente impegnati”.

Il Movimento 7 Novembre: “Risposte concrete alla nostra precarietà”

“In questo momento – ha spiegato un portavoce del Movimento di Lotta disoccupati 7 novembre –in Prefettura si sta tenendo un tavolo operativo per rispondere alle richieste degli operatori della manutenzione. Da mesi chiediamo che le stesse persone, rappresentanti istituzionali impegnati a dare risposte alle varie vertenze, diano anche a noi soluzioni lavorative. Risposte concrete alla nostra precarietà»