Covid Napoli, tracciamento in tilt. Verdoliva: "Verso scenario 4, i contagi aumenteranno"

Il rientro a scuole e al lavoro, ha mandato in tilt i punti tampone: ci sono famiglie chiuse in casa in attesa di essere chiamate dall'Asl. Solo a Napoli centro, ci sono 200mila residenti senza vaccino

Punto tamponi

Punto tamponi

Napoli, 10 gennaio 2022 – Tracciamento in tilt, tamponi a rilento in tutta la città. È un quadro difficile quello che si sta verificando a Napoli, ma non solo, dove i laboratori di analisi sono in saturazione e davanti agli sub vaccinali ci sono lunghe code con diverse ore di attesa. "Sento di dover chiedere scusa ai cittadini per ritardi e code, ma stiamo facendo il massimo sforzo, purtroppo è un problema nazionale perché altrimenti non saremmo in tendenza allo scenario 4", ha detto stamattina il direttore dell'Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva.

Le attese più lunghe riguardano i test molecolari, a oberare i punti tamponi è stato il rientro al lavoro e a scuola di molti cittadini. Situazione che sta portando intere famiglie chiuse in casa in attesa della convocazione dell'Asl per accertare l'eventuale negativizzazione. "Questo è uno degli aspetti che prevede lo scenario 4 – precisa Verdoliva – rischiamo di perderci tra tutti gli aspetti anche quello del tracciamento, perché la forze in campo che abbiamo non riescono più a stare dietro alle scadenze dei tempi. Immaginiamoci quanto la ripresa della scuola possa incidere sul contribuire a peggiorare questo aspetto".

Verdoliva si è detto preoccupato anche per l'alto numero di persone residenti nel Distretto Napoli 1 Centro che non si sono ancora vaccinate. "A più di un anno dall'inizio della campagna vaccinale – spiega – mancano, rispetto ai residenti della città di Napoli, ancora 200mila cittadini senza nemmeno la prima dose”. Nella fascia d'età tra i 12 e i 19, sono in 320mila i residenti che non sono ancora vaccinati, per gli over 80 ce ne sono 8mila di non vaccinati. “Nella fascia di età più a rischio, cioè dai 50 anni – prosegue il direttore Asl – ne mancano 60mila. Sottolineo che la fascia 5-11 con 64mila residenti, ci porta ad una adesione alla campagna vaccinale pari al 10 per cento, quindi quando si parla poi di scuole sicure si dovrebbe parlare tenendo conto sia di questi dati di una mancata copertura di una stragrande maggioranza e sia dei contagi che conseguenzialmente queste fasce di età stanno palesando”.

La Campania è travolta dal vento di bufera: sono già tre i ricorsi presentati al Tar contro l’ordinanza di chiusura delle scuole fino al 29 gennaio firmata dal governatore De Luca, nella battaglia legale è sceso in campo anche il Consiglio dei ministri. “La fase pandemica è ancora molto delicata – conclude Verdoliva – non dobbiamo sottovalutarla e dobbiamo evitare il collasso del sistema. I numeri dei positivi aumenteranno, altrimenti non staremmo qui a preoccuparci in modo così forte".