Covid, scuole riaperte a singhiozzo nel Napoletano. Dad: proteste degli studenti

Scuole messe in crisi delle quarentena di studenti, docenti e personale amministrativo. "Mancano le mascherine ffp2, abbiamo scatoloni di chirurgiche e non sappiamo cosa farcene"

Riapertura scuole

Riapertura scuole

Napoli, 10 gennaio 2022 – Licei napoletani riaperti “a singhiozzo”, l’impennata di contagi in Campania sta mettendo in crisi il sistema scolastico. Questa mattina, moltissimi studenti non sono entrati in classe in segno di protesta, mentre tanti altri sono in quarantena. Troppi i positivi anche tra docenti e personale amministrativo, le lezioni non sono garantite in tutte le scuole superiori. Oggi, intanto, la Regione Campania ha depositato al Tar una memoria difensiva a supporto dell’ordinanza di chiusura delle scuole elementari e medie fino al 29 gennaio: decisione impugnata dai genitori “no Dad”.

"Sono contraria alla Dad perché ho toccato con mano in questi due anni un disagio emotivo e didattico enorme, per cui sono a favore della presenza al 100%. Dico però che, rientrare in questa situazione, significa non poter garantire una presenza adeguata e una didattica adeguata per i ragazzi". A dirlo è la professoressa Daniela Paparella, dirigente scolastico del Liceo classico statale "Adolfo Pansini" di Napoli, nel giorno della riapertura dopo le festività natalizie. Tanti i presidi napoletani a chiedere una "tregua" di due settimane. 

"Scuola sì, ma in sicurezza"

Gli studenti del liceo Pansini di Napoli si dicono "disposti ad accettare la Dad come alternativa alla didattica in presenza", per questo hanno organizzato un sit-in davanti alla scuola nel giorno del rientro in aula. "Le istituzioni - chiedono gli studenti - si impegnino concretamente per garantire un rientro in presenza sì, ma in sicurezza".

"Scuola sì, ma in sicurezza", è scritto su uno striscione esposto anche dagli studenti del liceo Fonseca. Gli alunni del Gian Battista Vico hanno promosso un presidio statico perché "ci sia un rientro in sicurezza". Ecco i motivi. "Vogliamo lottare concretamente per i nostri diritti, muoverci per rivendicare le nostre richieste: incremento dei trasporti - spiegano gli studenti del collettivo Vico -, mascherine ffp2 gratuite per le scuole, tamponi gratuiti, utilizzo di spazi all'aperto per diminuire assembramenti e quarantena sia per vaccinati che per non vaccinati in caso di due casi di positività in classe. Ribadiamo che la Dad non può essere sostituita alle lezioni in presenza".

Un dibattito sul rientro in classe è stato invece promosso dagli studenti del Sannazaro, che si sono incontrati questa mattina in piazza Fuga per un presidio.

Quarentene: "Abbiamo fatto la conta giorno e notte"

In Campania la riapertura è limitata alle scuole superiori, per effetto dell'ordinanza regionale che rinvia al 29 gennaio la ripresa della didattica in presenza per scuole dell'infanzia, elementari e medie, ma anche nei licei napoletani la riapertura è a singhiozzo, con moltissimi studenti che questa mattina hanno preferito non entrare in segno di protesta e che si sono aggiunti ai ragazzi positivi e in quarantena che non sarebbero rientrati in ogni caso.

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"Abbiamo dovuto fare la conta giorno e notte, festivi e feriali, dei positivi, di quelli che sono in quarantena, dei ragazzi da contattare perché vaccinati o non vaccinati –racconta Paparella –: non sappiamo se possiamo chiedere se sono vaccinati e, di conseguenza, non possiamo controllare se devono essere in quarantena preventiva o meno. Ci sono veramente tante difficoltà, abbiamo assenti tra i docenti e soprattutto tra gli amministrativi. L'amministrazione è quasi fuori uso. Per il momento noi resistiamo, ma tanti altri dirigenti hanno l'impossibilità di far lezione perché molti docenti sono positivi. In questa situazione andare avanti è davvero complesso". A tutto ciò si aggiunge la mancanza di mascherine Ffp2. "Dal Ministero non ci sono arrivate – spiega la dirigente del Pansini – ne abbiamo tantissime di chirurgiche, ma non sappiamo più cosa farne. Abbiamo fatto richiesta di Ffp2 durante le feste di Natale, ma il Ministero non ce le ha ancora fornite".