Mercoledì 24 Aprile 2024

Covid, al Cardarelli vaccinati 350 malati di sclerosi multipla. Adesione più alta d'Italia

L'adesione è stata del 93%. Dopo il vaccino, i pazienti sono stati monitorati sulla riposta anticorpale e la reazione dell'organismo. Il centro di Neuroimmunologia del Cardarelli di Napoli è l'unico in Italia ad avere preso in carico i pazienti fragili a 360 gradi

Una fiala di vaccino anti Covid

Una fiala di vaccino anti Covid

Napoli, 14 febbraio 2022 – Vaccinati 350 pazienti affetti da sclerosi multipla al Cardarelli di Napoli, l’unico centro di questa malattia degenerativa ad aver preso in carico a 360 gradi i pazienti fragili in occasione della battaglia anti Covid. Dopo ogni somministrazione, i pazienti sono stati monitorati dai medici con oltre 3mila telefonate di controllo per tutto il periodo più a rischio per eventuali reazioni al vaccino.

È stata un’adesione record quella registrata dall’ospedale Cardarelli, dove opera l'unico ambulatorio di Neuroimmunologia clinica della Campania. Il 93% dei malati di sclerosi multipla ha aderito alla campagna vaccinale: un dato che va ben oltre la media italiana. Numeri ai quali si aggiunge, a distanza di mesi dalla prima dose, la possibilità di affermare che “questo protocollo ha salvato da forme gravi di Covid l'intero campione”, dicono gli esperti. Sono solo alcuni dei dati emersi dal primo Congresso nazionale di Neuroimmunologia clinica, che ha visto a Napoli i maggiori esperti italiani di una disciplina per moti versi ancora emergente.

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"Il Covid ci ha fornito una grande opportunità, ovvero proteggere i soggetti fragili affetti da malattie autoimmuni”, ha spiegato il direttore generale del Cardarelli, Giuseppe Longo. “Grazie ai nostri neurologi e a un grande gioco di squadra – continua – è stato possibile realizzare un percorso che va dalla accoglienza alla sorveglianza post vaccinazione. È sicuramente un modello che trasferiremo in altri ambiti assistenziali".

Un’esperienza che farà scuola nel settore

Diversi sono stati anche i lavori scientifici nati da questa esperienza, pubblicazioni che hanno valutato, ad esempio, la risposta anticorpale, il perdurare degli anticorpi, la reazione dell'organismo alle diverse dosi o anche la risposta ai vaccini in ragione dei farmaci somministrati per il controllo della sclerosi multipla. "Gli ultimi anni – hanno spiegato gli esperti del Cardarelli – stanno vedendo l'affermarsi della Neuroimmunologia come disciplina sempre più settorializzata nell'ambito della Neurologia”.

Una malattia complessa che necessita di risposte su più fronti. “La complessità delle diagnosi delle malattie autoimmuni del sistema nervoso, l'ingresso di nuove terapie che agiscono sul sistema immunitario, la scoperta di nuovi anticorpi utili ai fini diagnostici, la possibilità di caratterizzazione sempre più raffinata di queste malattie da parte delle tecniche strumentali – sottolineano i medici dell’ospedale partenopeo – impongono ai neurologi che si occupano di autoimmunità un impegno sempre maggiore e la necessità di ampliare le conoscenze, a partire dalle basi biologiche che sottendono a queste patologie".

Malattie autoimmuni: cosa sono

Comune denominatore delle patologie neuroimmunologiche è la presenza di un'alterazione del sistema immunitario. Occorre, infatti, distinguere tre categorie di patologie. Tra le malattie del sistema nervoso centrale la sclerosi multipla è la più conosciuta, ma esistono una serie di malattie demielinizzanti che sono autoimmuni.

Per queste patologie, serve una diagnosi differenziale e terapie ad hoc. Differenti sono le malattie del sistema nervoso periferico, tra le quali la più nota e diffusa è la “Miastenia gravis”. Terza categoria, quella delle malattie autoimmuni sistemiche, che hanno anche una localizzazione nel sistema nervoso e che devono essere seguite da un team composto tanto da neurologi quanto da immunologi.