Collezionista di Barbie bacchetta Laura Boldrini: "No alle bambine? Pregiudizio infelice"

Il medico napoletano Antonio Russo è uno dei più importanti collezionisti al mondo della bambola icona: "Barbie è stata astronauta nel 1964, prima che Neil Armstrong andasse sulla Luna"

La Barbie dedicata a Samantha Cristoforetti

La Barbie dedicata a Samantha Cristoforetti

Napoli, 13 luglio 2022 – “Non dare le Barbie alle bambine? Un'uscita infelice della quale penso tutto il male possibile". A sollevare la polemica sulla persa di posizione di Laura Boldrini, l'ex presidente della Camera e attivista delle Pari opportunità, è il più importante collezionista di Barbie, il medico napoletano 61enne Antonio Russo.

Con oltre 10mila esemplari della nota bambola icona, Russo è considerato uno dei più grandi collezionisti di Barbie al mondo. “Precisamente sono 10.176" le bambole accumulate negli anni dal medico napoletano: dai primi modelli di fine anni '50, diventati nel tempo oggetti di modernariato, fino alle bambole più attuali. La sua sterminata collezione di bambole e accessori ha contribuito alla mostra "Barbie: The Icon", esposizione con tappe in Italia e all'estero che ha raccontato la storia delle Barbie e le loro trasformazioni nel corso dei decenni, di pari passo o talvolta anche anticipando mode, costumi e rappresentazioni della femminilità.

E sulle parole di Laura Boldrini, secondo la quale "la cultura deve cambiare iniziando nelle scuole, non dando alle bambine le pentoline e le Barbie, ma facendole sognare in grande, dando loro anche astronavi o il meccano", Russo sbotta: "Se c'è un modello di indipendenza e di potenzialità femminile, è proprio Barbie".

Barbie, modello di indipendenza?

"La bambola è nata proprio per dare alle bambine la potenzialità di capire che esiste una donna indipendente, non necessariamente oscurata da un uomo, che può intraprendere qualsiasi carriera. Barbie è stata astronauta nel 1964, prima che Neil Armstrong andasse sulla Luna. Era un modello di indipendenza che suggeriva alle bambine americane, in particolare quelle delle zone interne, non quelle che vivevano sulla costa più a contatto con il resto del mondo, che si poteva essere anche qualcosa di diverso dall'essere una madre che vive per forza all'ombra di un marito. Quindi assolutamente il contrario di quello che ha voluto esprimere Boldrini".

La Barbie, secondo Russo, paga "il pregiudizio estetico secondo cui, essendo bella, tutti vogliono assomigliarle. Ma qui bisognerebbe affrontare un lungo discorso sul ruolo genitoriale del suggerire modelli senza imporli. Io da piccolo giocavo con G.I.Joe e non ho certo assunto caratteristiche militari, sono un medico che ha seguito le sue ambizioni. L'idea della Barbie rosa e mielosa in realtà è un punto di vista maschile e maschilista. È strano che proprio Boldrini, che dovrebbe essere una femminista ad oltranza, su questo la pensi come un maschio svilendo la figura di Barbie".