Giovedì 25 Aprile 2024

Carcere di Secondigliano, 33enne si impicca in cella. "È il terzo caso in pochi giorni"

In cinque giorni, in Campania si sono suicidati tre detenuti negli istituti di Arenzo, Poggioreale e Secondigliano. Il Garante: "Storie di disperazione ed emarginazione"

Guardia penitenziaria davanti al carcere

Guardia penitenziaria davanti al carcere

Napoli, 10 agosto 2022 – Un detenuto si è impiccato in cella a Secondigliano, è il terzo suicidio avvenuto in Campania negli ultimi cinque giorni. Tre le morti sulle quali fare chiarezza: uno nel Casertano, nel carcere di Arienzo, altri due negli istituti napoletani di Poggioreale e Secondigliano. La tragedia si è consumata ieri a Napoli, dove il 33enne Dardou Gardon – un detenuto algerino condannato per rapina – si è tolto la vita. “Ennesima storia di disperazione ed emarginazione”, ricordano i garanti dei detenuti campani, decisi a fare chiarezza su questa tragica estate nelle carceri.

La situazione è difficile ovunque. Nei giorni scorsi una detenuta si è tolta la vita a Verona, mentre nel carcere romano di Rebibbia è andata in scena una rivolta con materassi incendiati nel reparto di isolamento. Oggi i garanti dei diritti dei detenuti Samuele Ciambriello (Campania) e Pietro Ioia (Napoli), si sono recati a Secondigliano "per meglio appurare" i motivi di questo gesto estremo, chiedendo ai vertici del Ministro della Giustizia a “visitare le carceri del circondario napoletano, Poggioreale in primis, l'istituto più sovraffollato d'Italia, e a partecipare ad una tavola rotonda con magistrati di sorveglianza, l’amministrazione penitenziaria, i garanti regionali e territoriali e il terzo settore".

Il caso di Poggioreale

Condannato per rapina, Dardou Gardon, ricostruiscono i due garanti, “era giunto in Campania nel 2021, nel carcere di Benevento, e lì è rimasto sino a mese di maggio, quando l'amministrazione penitenziaria l'ha trasferito a Secondigliano. Già nell'istituto di Benevento aveva tentato due volte di uccidersi, perché lontano dalla famiglia, che a suo dire viveva a Marsiglia e non vedeva dal suo ingresso in carcere”

Il garante campano, dopo avergli parlato al telefono per calmarlo e tranquillizzarlo, il 5 maggio, ha scritto al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, “che non ha accolto la richiesta di trasferimento al Nord, mandandolo invece nel carcere di Secondigliano".

Ciambriello: “Gardon, una morte annunciata”

“È terribile ammettere che questa era una morte annunciata”, sottolinea Samuele Ciambriello, il garante regionale dei detenuti. “Mi chiedo come mai – continua – non sia stata fatta un'osservazione più accurata, come mai non sia mai stato portato in una articolazione psichiatrica, come mai, nonostante le richieste del suo avvocato di fiducia, non sia mai stata fatta una perizia psichiatrica”.

Quella di Dardou è una storia di disperazione e di emarginazione. “Si è trovato senza famiglia – prosegue il garante – senza nessuno su cui poter contare, senza soldi. Si è trovato isolato nel già gravoso e insopportabile isolamento del carcere. Era sotto custodia dello Stato e doveva essere lo Stato a preoccuparsi delle sue fragilità, del suo disagio, della sua salute. Se non ci sono legami affettivi forti – rimarca il garante –, il carcere diviene un luogo insopportabile e anche una breve condanna viene vissuta come una condanna a vita”.

Situazioni limite in tutta Italia

Con le carceri troppo affollate, la situazione è pensante in tutta Italia. Nei giorni scorsi in veneto una detenuta si è suicidata, mentre a Rebibbia c’è stata una rivolta. “Mai più di adesso, per i detenuti devono essere messe in campo soluzioni differenti: più chiamate a casa, misure alternative per chi ha da scontare pochi mesi o anni, una più celere concessione dei giorni per la liberazione anticipata. E ancora – conclude Ciambriello – accogliere le istanze di trasferimento dei detenuti negli istituti di pena da loro richiesti, anche nel rispetto del principio di territorialità della pena. Questo può essere un primo timido passo verso un reale e concreto miglioramento del sistema penitenziario".