Carcere, 5 agenti aggrediti con candeggina a Caserta: 7 giorni di prognosi

Il fatto a Santa Maria Capua Vetere. Il sindacato Uspp: "Servono inasprimento pene, annullamento benefici per i detenuti e più personale, dagli agenti agli psicologi"

Carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano

Carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano

Napoli, 6 novembre 2021 - Calci, pugni, sputi e candeggina su cinque agenti della Polizia Penitenziaria del reparto Danubio del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) da parte di un detenuto iracheno e prognosi tra 5 e 7 giorni per le vittime dell'aggressione.  A rendere noto l'episodio è l'Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp). "Quanto accaduto - sottolinea Ciro Auricchio, segretario regionale dell'Uspp - dimostra l'urgenza dell'inasprimento delle pene per i reati di aggressione commessi in danno al personale di polizia penitenziaria. L'Uspp chiede inoltre l'annullamento dei benefici di legge per i detenuti che si rendono protagonisti delle aggressioni".  Violenze in carcere, Cartabia: "Oltraggio a dignità della persona, tradita Costituzione"

Manca il personale e servono più agenti ma anche assistenti sociali e psicologi

"Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere - conclude il sindacalista - si registra sia la mancanza di personale polizia penitenziaria, sia quella degli operatori di sostegno psicologici, psichiatrici, assistenti sociali ed educatori. Nonostante il carcere sia stato oggetto di incessante attenzione mediatica per i ben noti fatti del giugno scorso - conclude Auricchio - continua a esserci soltanto la polizia penitenziaria nel fronteggiare ogni tipo di criticità: invitiamo i vertici dell'amministrazione penitenziaria a disporre adeguati interventi strutturali e soprattutto a inviare maggiore personale di polizia penitenziaria in quell'istituto".  "Abbattiamoli". Botte in cella, guardie arrestate