Campania, l'emergenza rifiuti costata all'Italia 274 milioni di euro in un anno

Oggi dovrà pagare altri 22 milioni di euro all'Europa, un anno fa la messa in mora da parte della Corte di giustizia europea per la mala gestione dei rifiuti in Campania: 274 milioni versati in un anno

Cumuli di rifiuti a Napoli

Cumuli di rifiuti a Napoli

Napoli, 16 luglio 2021 – Scatta oggi un'altra sanzione di 22 milioni di euro per l'Italia, condannata dalla Corte di giustizia dell'Unione europea per la gestione dei rifiuti in Campania. È la dodicesima multa pagata a Bruxelles, che in un anno ha raggiunto la somma record di 274 milioni di euro.

“Da vent'anni, quattro milioni di ecoballe, corrispondenti a più di cinque milioni di tonnellate di rifiuti, sono stipate all'interno di vere e proprie cittadelle della mondezza ubicate tra la provincia di Caserta e quella di Napoli”, racconta Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani che nel mese di marzo, insieme alla deputata Rossella Muroni di FacciamoEco, ha depositato un'interrogazione al ministro della Transizione Ecologica. “Ad oggi non abbiamo avuto risposta – dice – e nel silenzio più totale il nostro Paese continua a pagare salato anche in termini di spreco di risorse pubbliche e mancata tutela dei diritti alla salute”.

Esiste un'altra inadempienza all'interno della sentenza della Corte europea contro l'Italia “ che riguarda la mancata autosufficienza a livello impiantistico della Regione Campania – ricorda Iervolino –: senza l'esportazione dei rifiuti fuori regione avremmo scene molto simili a quelle viste negli anni Novanta e Duemila”.

Bonavitacola: “Entro il 2023 stop ai rifiuti fuori regione”

Entro il 2023 stop ai rifiuti inviati fuori regione, la Campania punta su una nuova rete di impianti per risolvere l'emergenza che sta attanagliando l'intero territorio. A prometterlo è l'assessore regionale all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola, che annuncia: “il nostro obiettivo è mettere in sicurezza il ciclo dei rifiuti, ma anche di chiuderlo in Campania”.

“Puntiamo entro dicembre 2023 a non portare rifiuti, sicuramente della raccolta indifferenziata ma anche della differenziata, fuori dalla nostra regione. Si tratta di un obiettivo ambizioso che necessita di una rete impiantistica sulla quale stiamo già lavorando e dove abbiamo già ottenuto i primi risultati”, spiega l'assessore regionale, intervenuto alla presentazione del bilancio di sostenibilità 2019 di Asia, azienda di igiene urbana.

Il sindaco: “Asia azienda solida”

Risolto il predissesto finanziario dell'azienda di gestione dei rifiuti, il sindaco di Napoli appare ottimista. “È un'azienda che in questo momento sta dimostrando al Paese, dove ci sono crisi rifiuti gravissime come in Calabria e a Roma, che il pubblico può essere la via d'uscita in una giusta collaborazione con i privati quando ci sono una strategia e una visione forte”, ha sottolineato oggi Luigi de Magistris. “Bisogna fare ancora tanto, non siamo contenti al 100 per cento - ha aggiunto - ma ora l'azienda è solida e Napoli è l'unica città d'Italia che non ha privatizzato i servizi di rilevanza pubblica in cui ci sono interessi collettivi in gioco. I nostri concittadini devono sapere da dove siamo partiti e in che condizioni economiche eravamo e come non siamo stati aiutati dai Governi nazionali su questo tema”.