Mercoledì 24 Aprile 2024

Camorra, omicidio: 57enne ucciso a colpi d'arma da fuoco in un ristorante a Melito

Vincenzo Nappi, capozona del clan Amato Pagano, in carcere per estorsione fino al 2020: padre di due figli, ne aveva un terzo in arrivo. A freddarlo due killer

Il ristorante dove è avvenuto l'omicidio di camorra di Vincenzo Nappi

Il ristorante dove è avvenuto l'omicidio di camorra di Vincenzo Nappi

Napoli, 23 gennaio 2023 - È ritenuto legato al clan Amato Pagano, detto degli scissionisti, il 57enne ucciso a colpi d'arma da fuoco a Melito, nella Città metropolitana di Napoli. L'uomo, Vincenzo Nappi, è stato colpito nel ristorante Gaetano e Teresa che si trova in via Lavinaio, davanti agli altri commensali. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Marano per ricostruire la dinamica dell'accaduto.  Vincenzo Nappi, conosciuto con il soprannome di 'o pittore', ero uno dei referenti di spicco degli Amato-Pagano, una volta facente parte del clan Di Lauro di Secondigliano.La vittima si occupava di estorsioni ma principalmente degli affari legati al 'mattone'. Costruzioni di case e villette. E in tal caso, ricorda il pentito Biagio Esposito "incaricava un suo uomo per ottenere permessi al comune di Melito". Nappi era stato arrestato nel 2011 a Mugnano (Napoli) furono i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Giugliano in Campania: era ricercato da tre mesi in quanto sfuggito a un blitz che assicurò alla giustizia otto persone, tutte legate allo stesso clan, a cui la DDA contestava, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di stupefacenti ed estorsioni. 

Due i killer, fuori il basista

Secondo una prima ricostruzione sarebbero due i killer che, armati di pistole di diverso calibro, hanno ucciso, esplodendo diversi colpi, Vincenzo Nappi, ritenuto dai carabinieri e dalla Direzione Distrettuale Antimafia il capozona a Melito del clan Amato Pagano. L'agguato è scattato poco prima delle 14: quando hanno sentito gli spari i pochi clienti presenti si sono buttati a terra in cerca di riparo. All'esterno del ristorante, che si affaccia sulla corte di un palazzo, li attendeva un complice, sempre secondo le prime risultanze investigative. La vittima frequentava raramente quella trattoria nella quale oggi c'erano pochi clienti: finora nessuno, neppure i titolari, sarebbe stato in grado di fornire informazioni utili ai militari. Nappi era una persona nota alle forze dell'ordine e alla magistratura: risultava essere disoccupato; da una prima compagna aveva avuto due figli ed era in attesa di un altro figlio da una seconda compagna che è incinta. Aveva precedenti per associazione, è stato in carcere fino all'agosto 2020. Era stato sottoposto alla sorveglianza speciale fino all'ottobre dello stresso anno.

Il sindaco: "Bisogna moltiplicare le forze"

"Mi preme ringraziare le forze dell'ordine operanti a Melito, che fanno un gran lavoro, ma spesso risultano numericamente insufficienti per fronteggiare la criminalità". Lo scrive, in una nota, il sindaco di Melito, Luciano Mottola, parlando dell'omicidio avvenuto in un ristorante di via Lavinaio. A Melito, osserva il sindaco ci sono "padri e madri di famiglia che chiedono solo di poter far crescere i propri figli in una città sicura. È proprio per loro che bisogna moltiplicare le forze e far trionfare l'unica legge che conosciamo, quella dello Stato".

Il precedente: "Docente ucciso a scuola"

Mottola infine ricorda quanto accaduto a settembre scorso, con l'uccisione di un docente, nel cortile di una scuola. "A pochi mesi di distanza dall'ultima volta, Melito precipita nel terrore per un omicidio messo a segno in pieno giorno che fa tornare alla mente quanto accaduto lo scorso mese di settembre. In quel caso il cortile di una scuola, in questo la sala di una trattoria: in quel caso luoghi abitualmente frequentati da studenti, in questo luoghi frequentati da famiglie. Fatti di sangue che nulla hanno in comune, ma che ancora una volta hanno messo a nudo la vulnerabilità della nostra Melito, dove un omicidio può avvenire anche in posti ed in orari considerati impensabili», conclude il sindaco

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