Camorra, condannato in primo grado per omicidio: assolto dopo 22 anni Felice Saccone

Reato prescritto. Il panettiere di 58 anni era stato condannato nel 2018 per l'assassinio di Ciro Farace in un agguato maturato nell'ambito della cosiddetta faida di Ercolano

Toghe

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Napoli, 4 novembre 2022  - A distanza di quasi 22 anni è stato assolto dall'accusa di concorso in omicidio Felice Saccone, il panettiere di 58 anni condannato in primo grado, il 31 ottobre 2018, all'ergastolo per un fatto di sangue avvenuto il 18 gennaio 2001, nel Vesuviano: l'assassinio di Ciro Farace in un agguato a colpi di pistola maturato nell'ambito della cosiddetta faida di Ercolano. La quinta sezione della Corte di Assise ha riqualificato la sua condotta come favoreggiamento e ha dichiarato il reato prescritto. 

"Le principali fonti di prova a carico di Saccone - spiegano i due legali di Saccone, gli avvocati Antonio Rocco Briganti e Antonio Barbieri, dello studio Aricò di Roma - erano le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Ciro Savino e Gerardo Sannino, autori materiali del fatto". 

"La difesa - sottolineano i due professionisti - ha sempre contestato la credibilità delle dichiarazioni dei due pentiti, perché discordanti sul ruolo di Saccone nella vicenda. La Corte di Appello ha evidentemente seguito tale assunto e ha valorizzato unicamente l'aiuto dato da Saccone a Savino dopo il fatto (il quale aveva tra l'altro dichiarato che era stato accompagnato lontano da Ercolano da Saccone) qualificando tale segmento di condotta come favoreggiamento personale". 

Saccone vive e lavora da circa 15 anni nella Capitale da dove, nel marzo del 2019, venne prelevato dalla Polizia nella panetteria di via Casilina e chiuso in carcere. In quel caso per i magistrati, che ritengono che Saccone abbia fiancheggiato il clan di camorra Birra-Iacomino, ritennero che sussisteva sia il pericolo di fuga sia la reiterazione del reato. Venne successivamente liberato dal Tribunale del Riesame di Napoli in attesa della definizione del giudizio di merito.Venne liberato dal Tribunale del Riesame di Napoli in attesa della definizione del giudizio di merito. 

Clan Mazzarella: 5 anni di carcere a Emanuele Virente

Una scarcerazione e un arresto. A Poggioreale i carabinieri hanno messo le manette ai polsi di Emanuele Virente, 37enne napoletano ritenuto vicino al clan Mazzarella. L'uomo dovrà scontare 5 anni e 4 mesi di reclusione in esecuzione di un provvedimento emesso dalla procura della Repubblica di Napoli per associazione per delinquere, rapina ed estorsione in concorso, reati commessi nel 2008 nel capoluogo partenopeo. Virente è stato portato nel carcere di Secondigliano.