Camorra, appalti truccati all’Ospedale di Caserta: sequestro beni per due milioni di euro

L’imprenditore Raffaele Donciglio, ritenuto vicino al clan dei Casalesi e a Michele Zagaria, è già stato condannato a sette anni di carcere: oggi un ulteriore provvedimento nei suoi confronti

Operazione della DIA all'ospedale di Caserta nel 2017

Operazione della DIA all'ospedale di Caserta nel 2017

Napoli, 21 giugno 2021 – Nuovo colpo alla camorra, in particolare nell’inchiesta relativa agli appalti truccati dell’ospedale di Caserta. Dopo essere già stato condannato nel settembre 2020 a sette anni di reclusione, e dopo essere già stato sottoposto a considerevole numero di sequestri, oggi l’imprenditore Raffaele Donciglio si è visto sequestrare altri beni per 2 milioni di euro. L’uomo è ritenuto vicino al clan dei Casalesi, che lo avrebbe aiutato ad aggiudicarsi i lavori edili nella struttura sanitaria casertana.

Un’inchiesta lunga

Tutto è nato nel 2015, quando gli agenti hanno cominciato a indagare su presunti appalti truccati all’interno dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Le successive vicende giudiziarie e i processi hanno portato ad accertare un legame tra l’imprenditore edile Donciglio e Michele Zagaria, boss del potente clan dei Casalesi che gestiva il sistema degli appalti a Caserta grazie a legami col mondo della politica e della pubblica amministrazione, fino alla condanna definitiva in Cassazione del 2020 a carico dell’imprenditore.

Adesso, un nuovo provvedimento ha raggiunto il costruttore, con un ulteriore sequestro da 2 milioni di euro in titoli finanziari e polizze assicurative, disposto dalla sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere su proposta congiunta della Procura della Repubblica di Napoli e della DIA.