Bus nella scarpata: identificata la vittima, l'autista indagato per omicidio stradale

Atto dovuto per consentire gli accertamenti sulla tratta autostradale. La vittima è un 26enne del Senegal, in prognosi riservata il connazionale. Il procuratore Policastro: "Poteva essere una strage"

Il bus finito in una scarpata sull'A16, un morto e 14 feriti

Il bus finito in una scarpata sull'A16, un morto e 14 feriti

Napoli, 6 giugno 2023 - Si chiamava Malick Fall, nato in Senegal 26 anni fa e domiciliato a Forlì, il ragazzo morto nell'incidente stradale avvenuto ieri 4 giugno 2023, al chilometro 101+730 dell'A16 Napoli-Canosa tra i caselli irpini di Vallata e Lacedonia, dopo aver evitato l'impatto con cinque auto bloccate sulla carreggiata in seguito ad un tamponamento. La vittima si trovava sul pullman Flixbus precipitato in una scarpata. Le indagini, svolte dalla polizia stradale di Grottaminarda e coordinate dalla procura di Benevento, hanno permesso di identificare anche la persona ferita che si trova ricoverata in gravi condizioni all'ospedale San Pio di Benevento. Si tratta del 35enne Alassane Loum, anche lui senegalese, domiciliato a Napoli. La prognosi resta riservata.

Autista del bus nel registro degli indagati

Omicidio stradale colposo e lesioni plurime: queste le ipotesi di reato sulle quali indaga la Procura di Benevento che ha iscritto nel registro degli indagati l'autista del bus con 38 passeggeri a bordo finito ieri mattina nella scarpata. Nell'incidente ha perso la vita il giovane 26enne oggi identificato, alla guida di una delle quattro auto su sui viaggiavano altri giovani nordafricani diretti ai mercati della provincia di Napoli. Le loro quattro auto sono risultate prive di copertura assicurativa. L'iscrizione nel registro degli indagati dell'autista del bus, S.G le sue iniziali, 63 anni originario di Roma, è un atto dovuto per consentire agli inquirenti gli accertamenti irripetibili sulla tratta autostradale in cui è avvenuto l'incidente (in discesa e con molte curve, il limite di velocità è di 80kmh, ndr) e su tutte le auto coinvolte. Nella giornata di ieri, l'autista, difeso dall'avvocato Guerino Gazzella, era stato sottoposto all'alcol test e al drug test risultando negativo. Acquisita anche la "scatola nera" del bus per verificare velocità, tempi di sosta e tempi di percorrenza del bus partito la sera prima alle 23 da Lecce e diretto a Roma dove sarebbe dovuto arrivare alle sette. Dall'ultima ricostruzione della Polstrada, una delle cinque auto coinvolte nel tamponamento era occupata da una coppia di giovani napoletani di San Giovanni a Teduccio: entrambi non hanno riportato conseguenze.

Il procuratore: "Poteva essere una strage"

"Andremo fino in fondo". Lo ha detto il Procuratore capo di Benevento, Aldo Policastro, in riferimento all'indagine sull'incidente verificatosi nelle prime ore di ieri sull'A16 Napoli-Canosa nel quale è rimasto coinvolto un bus con 36 passeggeri a bordo. "Una serie di circostanze e condizioni - ha detto il magistrato a margine della festa dell'Arma dei carabinieri ad Avellino - ha impedito che si ripetesse la strage di Acqualonga (il più grave disastro autostradale italiano nel quale il 28 luglio di dieci anni fa persero la vita 40 persone precipitate a bordo di un bus dal viadotto dell'A16 nel territorio di Monteforte Irpino, ndr)". "È presto - ha aggiunto Policastro - per fare valutazioni sulle singole responsabilità e sulle condizioni di sicurezza del tratto autostradale in cui è avvenuto l'incidente. Stiamo esaminando i primi elementi, soltanto all'esito delle indagini potremo valutare le eventuali criticità sulla sicurezza". Dopo aver ringraziato la Polstrada, i Vigili del Fuoco, i sanitari del 118 per essere tempestivamente intervenuti, il Procuratore ha poi sottolineato: "È nostro dovere accertare e fare piena luce sulle responsabilità di quanto accaduto". Sulla iscrizione nel registro degli indagati dell'autista del bus, il magistrato non ha voluto fare commenti.