Bruno Carbone catturato a Dubai, il re dei narcos era latitante dal 2003

Il 45enne era fuggito dall'Italia dopo la condanna a 20 anni per traffico internazionale di droga. Teneva i rapporti con i colombiani e riforniva i clan della Camorra napoletana

Napoli, 15 novembre 2022 – È stato arrestato a Dubai il narcos Bruno Carbone, considerato uno dei maggiori narcotrafficanti italiani. Una vita da broker della droga al servizio dei clan, il 45enne Carbone era fuggito dall’Italia nel 2003 dopo la condanna a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania. Il narcos napoletano è stato catturato all'aeroporto di Dubai dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli ed estradato. 

È sbarcato oggi allo scalo aeroportuale Ciampino di Roma, il latitante Bruno Carbone, 45 anni, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Carbone è stato già giudicato e condannato in primo e secondo grado per i reati contestati.

Bruno Carbone, il re dei narcos italiani
Bruno Carbone, il re dei narcos italiani

Chi è Bruno Carbone

Si tratta di uno dei pezzi da novanta del narcotraffico internazionale: Carbone, originario di Giugliano in Campania, per anni avrebbe gestito rifornito di droga i clan camorristici del napoletano, dai Nuvoletta ai Ciccarelli di Parco Verde, fino ai clan del Rione Traiano, gestendo, dalla sua base in Olanda, i rapporti con i fornitori colombiani. Latitante dal 2003, quando è stato fermato, Carbone era in possesso di un documento falso.

La latitanza per Carbone era scattata dopo la condanna a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania. Fu il collaboratore di giustizia Andrea Lollo, ex broker della droga, a svelare la base olandese che Carbone avrebbe usato in una prima fase: "La moglie di Carbone mi disse che dopo il Natale del 2014 avrei potuto raggiungere Bruno Carbone, nel suo covo in Olanda", raccontò il pentito in una deposizione.

Estradato in Italia

Carbone è atterrato all'aeroporto di Ciampino. A prenderlo in custodia in aeroporto è stata la squadra mobile di Napoli, il nucleo investigativo dei carabinieri e il Gico della guardia di finanzia. Intanto, la polizia giudiziaria ha eseguito due ordini di carcerazione: uno per una pena di 20 anni di reclusione, emesso dalla procura generale di Catania a seguito di sentenza passata in giudicato per il delitto di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, l’altro è un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale procura per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.

Dubai: gli altri narcos napoletani

Proprio a Dubai erano stati catturati altri due elementi di primo piano della criminalità campana: il broker della camorra Raffaele Imperiale considerato uno tra i più importanti narcotrafficanti del mondo, divenuto noto perché in una sua villa a Napoli vennero ritrovati nascosti in un muro due dipinti di Van Gogh rubati nel 2002 ad Amsterdam – e Raffaele Mauriello, detto 'O chiatto, considerato esponente di spicco della cosca Amato-Pagano.