Giovedì 18 Aprile 2024

Brucellosi Campania, protesta degli allevatori bufalini: bloccata la statale Domitiana

Una ventina di trattori ha fermato i turisti diretti al mare. La rivolta è contro il piano regionale per la brucellosi e la tbc bufalina

Traffico bloccato da un trattore sulla statale

Traffico bloccato da un trattore sulla statale

Caserta, 11 agosto 2022 – Hanno bloccato la statale con una ventina di trattori messi di traverso sulla carreggiata, sbarrando la strada ai turisti diretti sul litorale. È iniziata questa mattina sulla strada statale Domitiana la protesta di un gruppo di allevatori bufalini campani.

Il blocco è avvenuto all'altezza di una rotonda, tra i comuni di Castel Volturno e Mondragone, nel Casertano. Al momento si segnalano notevoli disagi alla circolazione, visto che la Domitiana è un’arteria dove transitano i turisti diretti al mare.

I motivi della protesta

Si tratta di una protesta autonoma, non organizzata dal coordinamento degli allevatori che da mesi si batte per il ritiro del piano regionale di eradicazione della brucellosi e della tbc bufalinaTredicimila bufale abbattute dall’inizio dell’anno per sospetta brucellosi e tbc, a fronte di undici capi probabilmente “salvati” dal vaccino. A mettere a confronto i due dati sono gli allevatori del Casertano, riuniti nel coordinamento a difesa del patrimonio bufalino, che continuano a criticare la Regione Campania, che a loro parere prosegue “nella fallimentare strategia basata sugli abbattimenti dei capi sospetti”, che ha già portato negli ultimi dieci anni all'abbattimento di 140mila bufale campane, delle quali solo l'1,4% era effettivamente malato di brucellosi e tbc bufalina, secondo i risultati delle analisi post mortem.

Il piano regionale

I punti chiave del programma regionale di eradicazione prevedono l'introduzione dell'obbligo vaccinale nell’area “cluster” dei quattro Comuni a maggiore concentrazione di focolai per i capi tra i sei ed i nove mesi di età e l'introduzione facoltativa del vaccino nei Comuni dell’area “buffer”. E ancora: incremento della frequenza dei controlli negli allevamenti che presentano focolai di infezione, riduzione dei tempi di diagnostica, stalle contumaciali e attività di autocontrollo.