Bonus locazione intestati a morti e imprese inesistenti: sequestri per 23 milioni di euro

Sono 29 i soggetti raggiunti dal sequestro tra Napoli e Caserta. Intestavano le pratiche a stranieri irreperibili, tra cui anche una persone deceduta prima dell'avvio della pratica. Case e società esistevano solo sulla carta

Napoli, 3 novembre 2022 – Truffa del bonus locazioni in Campania, tra gli intestatari delle pratiche anche un morto, stranieri che non vivono in Italia e diversi percettori del reddito di cittadinanza. La persona inesistente, deceduta prima di avviare le pratiche, aveva addirittura negoziato benefici per ben 138mila euro. Ammonta a oltre 23 milioni di euro il giro di truffe scoperte dalla guardia di finanza di Frattamaggiore, che oggi hanno dato avvio al sequestro dei beni per 29 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche.

Guardia di finanza
Guardia di finanza

Sequestri tra Napoli e Caserta

Sono tutti residenti nelle province di Napoli e Caserta i 29 soggetti che vantavano crediti fiscali connessi alle agevolazioni previste dal cosiddetto Decreto rilancio. Le richieste di rimborsi erano intestate perlopiù stranieri, usati come prestanome per ottenere crediti che poi venivano utilizzati dai truffatori. Oltre alla persona deceduta, tra coloro che hanno chiesto indebitamente il bonus locazione ci sono perlopiù extracomunitari risultati irreperibili sul territorio nazionale.

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I soggetti individuati, che ne avevano fatto richiesta attraverso il portale Entratel, avevano già incassato diversi milioni di euro menzionando locazioni fantomatiche e attività d'impresa inesistenti. Inoltre, il 50% dei richiedenti sono risultati percettori o comunque richiedenti di reddito di cittadinanza: sovvenzione, quest'ultima, che esclude a priori la concessione del bonus locazione.

Il sequestro preventivo dei crediti, chiesto e ottenuto dal gip della Procura di Napoli Nord e notificato dalle fiamme gialle, ha consentito “la dispersione di risorse pubbliche mediante la monetizzazione o l'utilizzo in compensazione dei crediti a danno dell'Erario”, sottolinea la procuratrice Maria Antonietta Troncone.