Giovedì 25 Aprile 2024

Assalti ai portavalori, sequestri di persona, furti di bancomat: 18 arresti a Napoli

Sgominato un gruppo criminale violento sospettato di aver messo a segno 15 rapine e furti tra la Campania e la Basilicata. Tra i reati, associazione a delinquere, rapina agli autisti e furto di bancomat

Rapina al bancomat

Rapina al bancomat

Napoli, 26 luglio 2021 – Assaltavano i furgoni che trasportavano tabacchi dei Monopoli di Stato, minacciavano e sequestravano gli autotrasportatori, rubavano le casseforti dei bancomat sradicandole dai muri dei palazzi. Il tutto armati e con sofisticate strumentazioni digitali in grado di neutralizzare le intercettazioni delle forze dell'ordine. Un gruppo criminale violento, 15 i colpi messi a segno in un raggio di azione ampio, tra la Campania e la Basilicata. Sono 18 le persone indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere, rapina agli autisti e furto di bancomat. Dieci rapinatori sono già in carcere, altri cinque sono gli arresti domiciliari e tre destinatari dell'obbligo di dimora. È il risultato dell'ordinanza cautelare emessa dal gip di Napoli, eseguita oggi dalla Polizia di Stato.

Le indagini svolte dagli agenti della Squadra di polizia giudiziaria del Compartimento di Polizia stradale Campania-Basilicata, e coordinata dalla Procura di Napoli, hanno permesso di accertare l'esistenza di un gruppo particolarmente organizzato specializzato nella commissione di rapine a mano armata nei confronti di autotrasportatori, con sequestro di persona, che nel tempo si è specializzato anche in furti ai danni di istituti di credito con la tecnica dello sradicamento dello sportello bancomat dalla sede in cui erano ubicati. Sradicamento che avveniva attraverso l'utilizzo di gru idraulica con successivo caricamento dei bancomat su camion o furgoni presenti sul posto.

Il modus operandi

Le indagini hanno fatto luce su almeno 15 episodi, avvenuti nell'arco di 9 mesi. Il gruppo criminale utilizzava auto e gru idrauliche, apparati di trasmissioni radio e sofisticate tecnologie di intercettazione e abbattimento di segnali radio. Inoltre gli indagati disponevano di strumentazione tecnica in grado di procedere alla "bonifica" delle auto utilizzate per le attività illecite, che, attraverso sofisticati scanner, permetteva di individuare l'eventuale presenza di dispositivi per l'intercettazione di comunicazioni posti all'interno dei veicoli da parte delle forze dell'ordine.