Angela Celentano: cosa sappiamo di quel giorno d'agosto. Le tappe del mistero

Era un sabato d'estate del 1996, Angela di soli tre anni scomparve durante una gita con la famiglia sul Monte Faito

Angela Celentano, sparita nel 1996

Angela Celentano, sparita nel 1996

Napoli, 24 gennaio 2023 - Il giallo ancora irrisolto di Angela Celentano: la ricostruzione di quel terribile giorno d'estate di 27 anni fa. Angela aveva solo 3 anni quando è scomparsa nel nulla, anni di ricerche senza esito positivo, negli anni si sono susseguite telefonate e segnalazioni che poi si sono sempre rivelate buchi nell’acqua. Dopo la pista messicana, quella turca, l'ultima porta in Sud America. 

Il giorno della scomparsa

Angela Celentano è sparita a tre anni durante una gita sul Monte Faito a Vico Equense, in provincia di Napoli, era il  10 agosto 1996, era un sabato di sole e vacanze, c'erano mamma, papà e altre decine di persone. La piccola, era li con la famiglia che aveva organizzato un pic-nic con il gruppo degli evangelisti. Erano le 13 quando il papà Catello Celentano, si accorse che la piccola non era più con loro.

L'ultimo ad averla vista: Renato o Luca?

Il racconto del piccolo Renato L'ultimo ad averla vista fu un bambino, Renato, che all'epoca aveva undici anni: il piccolo raccontò di essersi addentrato per un sentiero che portava all'auto per posare il pallone. Angela provò a seguirlo ma fu rimandata indietro; da lì si persero le tracce perché la bimba non raggiunse mai i genitori e l'11enne al suo ritorno non incontrò nessuno. Durante le indagini i carabinieri scoprirono che in realtà l'ultimo ad aver visto Angela fu un altro bambino di nome Luca, di 12 anni che raccontò di aver detto a Renato di riportare la bambina alla madre, offrendosi lui stesso di farlo. Renato lo avrebbe ascoltato e sarebbe sceso con Angela verso il parcheggio. I bambini sono poi stati interrogati e messi a confronto ma le loro versioni rimasero sempre contrastanti.

Le ricerche sul Monte Faito

Nelle ore successive alla scomparsa ci fu un mastodontico utilizzo di uomini, volontari e di tutti i mezzi e strumenti che nel 1996 erano a disposizione delle forze dell’ordine: unità cinofile, elicotteri militari a raggi infrarossi, e cani volpe, capaci di scovare un corpo fino a 2 metri sottoterra. Nella notte vennero addirittura utilizzati i cavalli, specializzati nell’avvertire la presenza di persone nel buio. Le ricerche portarono subito a battere anche le ville e le case della zona. E per scongiurare anche l'ipotesi di un’eventuale caduta accidentale di Angela intervennero speleologi e rocciatori, ma era come se la bambina fosse svanita nel nulla. “Per quattro giorni e quattro notti siamo rimasti sul monte per cercare Angela. Lasciammo il Faito solo quando vi fu la certezza che non fosse più lì", le parole di Catello Celentano sul sito dedicato alla figlia. 

Quella strana telefonata

Nove giorni più tardi, il 19 agosto a casa di Angela arrivò una telefonata: dall'altra parte della cornetta solo un pianto disperato. Nell'audio si sente la voce di una bambina che si lamenta e in sottofondo quella di un uomo. "Tuo papà", sembra che dica negli ultimi secondi della telefonata. Il papà di Angela ripete più volte "pronto", poi il telefono viene riagganciato. Nessuna richiesta, nessuna domanda, come se qualcuno avesse voluto far sentire la voce di Catello alla bambina, la cui voce, però non è mai stata riconosciuta con chiarezza.