25 aprile ad Acerra. Mattarella: "La guerra in Ucraina mi ha ricordato Bella ciao"

Il vescovo Di Donna deluso: "Pochi accenni alla Terra dei Fuochi". Il presidente della Repubblica ha ricordato le vittime della rappresaglia nazista

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Raffaele Lettieri, sindaco di

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Raffaele Lettieri, sindaco di

 Acerra (Napoli), 25 aprile 2022 - "Nelle prime ore del mattino del 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate della Federazione Russa avevano invaso l'Ucraina, entrando nel suo territorio da molti punti diversi, in direzione di Kiev, di Karkiv, di Donetsk, di Mariupol, di Odessa. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione. A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe e dal rumore dei carri armati. E, pensando a loro, mi sono venute in mente -come alla senatrice Liliana Segre- le parole: 'Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l'invasor'. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di 'Bella ciao'". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando ad Acerra il 77mo anniversario della Liberazione.

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Acerra per il 77mo della Liberazione
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Acerra per il 77mo della Liberazione

Corona d'alloro alle vittime del 1943

Il presidente al suo arrivo ha deposto una corona d'alloro al cippo commemorativo delle vittime della strage nazifascista del 1° ottobre 1943. Si è svolta, quindi, la cerimonia commemorativa al Castello Baronale che è stata aperta da un video sulla "Strage di  Acerra, ottobre 1943" realizzato da Rai Storia e dai saluti del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del sindaco di  Acerra, Raffaele Lettieri e dal vescovo monsignor Antonio Di Donna. La cerimonia è proseguita con l'intervento della professoressa Isabella Insolvibile, storica della Resistenza, e si è conclusa con il discorso del presidente Mattarella. 

Il saluto alla Terra dei fuochi

"Rivolgo un saluto al sindaco di Acerra e, attraverso di lui, a tutti gli acerrani, assicurando che la mia presenza è naturalmente legata all'importante occasione che ci riunisce ma intende anche manifestare vicinanza alla città e alla qualità della vita in questo territorio e attenzione ai suoi profili di carattere sociale e ambientale", ha detto il presidente Mattarella rivolgendo l'attenzione ad un territorio noto anche come 'Terra dei fuochi'. Un intervento che ha lasciato l'amaro in bocca al vescovo di Acerra che sul tema avrebbe voluto un'attenzione maggiore.  

Il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, alla cerimonia del 25 aprile
Il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, alla cerimonia del 25 aprile

Il vescovo di Acerra deluso

 "Ringrazio Mattarella, ma oggi Resistenza è lotta a inquinamento". Non nasconde la sua delusione il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna: a suo dire la cerimonia, alla presenza del Presidente Mattarella, per celebrare la Liberazione non si è soffermata abbastanza sulle tematiche ambientali sempre attuali ad Acerra, già cuore della cosiddetta Terra dei Fuochi. "Sono contento per la visita di Mattarella. Ma oggi - ha detto il vescovo - la Resistenza qui è contro l'inquinamento ambientale che produce i suoi martiri. E forse mi sarei aspettato di più anche dal Presidente. Voglio molto bene a Mattarella, ma mi aspettavo un maggiore riferimento alla lotta contro l'inquinamento". 

Manfredi: " Acerra brutale eccidio"

"Desidero ringraziare il Presidente Mattarella per aver deciso di onorare con la sua presenza la Città di Acerra e tutta la Città Metropolitana di Napoli in una giornata così importante per la nostra Repubblica. Così come voglio porgere il mio grazie a questa comunità, fiera estimone della Resistenza, che ebbe il coraggio e la forza di ribellarsi all'invasione, subendo un brutale eccidio, uno dei più terribili perpetrati nel nostro Mezzogiorno dalle forze naziste". Così il sindaco della Città metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, nell'intervento tenuto questa alla presenza del presidente della Repubblica. 

Un passo nella storia

L'eccidio della città campana dell'inizio di ottobre del 1943 è stata a lungo dimenticata nonostante l'alto numero di vittime che ne fa il massacro più sanguinoso in Campania dopo le 4 giornate di Napoli.  Acerra fu teatro - tra il primo e il 3 ottobre del 1943 - della rappresaglia delle truppe naziste in fuga dall'Italia meridionale. Circa 90 le vittime accertate, uomini, donne, ma anche bambini: il più piccolo, Gennaro Auriemma, aveva solo un anno. E la città messa a ferro e fuoco. Un martirio riconosciuto nel 1999 con il conferimento della medaglia d'oro al merito civile.